Storia Il Castello Estense di Ferrara è legato principalmente alle vicende della famiglia Estense, che ebbe la signoria della città nel 1264. Rimase sede del potere estense sino al 1598, fu poi abitato dai Cardinali Legati fino al 1859; oggi è proprietà e sede dell'Amministrazione Provinciale ed ospita la Prefettura. Il Castello fu costruito a partire dal 1385 in seguito ad una violenta rivolta popolare, scoppiata per le onerose tassazioni applicate dagli Estensi per assicurare alla famiglia una valida protezione ed un centro di potere militare a controllo della città. Per volontà del Marchese Nicolò II fu chiamato castello di San Michele dal giorno dell'inizio della sua costruzione, il 29 di settembre.
Il progetto originale inglobò nella costruzione una torre preesistente già fortificata e circondata da un fossato, la torre dei Leoni. Vennero costruite altre tre torri, a quadrilatero con la prima, riunite da corpi di fabbrica alti due piani e rafforzate da avancorpi a difesa degli accessi, il tutto coronato da merlature al di sopra dei beccatelli.
L'edificio fu da prima utilizzato solo come sede militare. A partire dalla seconda metà del '400, sotto le signorie di Borso e di Ercole I, si iniziò ad utilizzarlo come espansione della residenza marchionale, collegata al castello da un percorso coperto trasformato poi in ala di palazzo. Con Ercole II il castello si trasformò in palazzo di corte, assumendo l'aspetto architettonico che oggi vediamo. La trasformazione fu affidata a Girolamo da Carpi che, abbattuti i merli, li sostituì con balconate in pietra; rialzò l'edificio di un piano e ideò la loggia "degli aranci" al primo piano della torre dei Leoni e le altane sopra le torri; l'opera fu completata dopo la sua morte da Alberto Schiatti.
Il cortile e gli interni
Al piano terra si accede, attraverso i rivelini e i ponti levatoi, al cortile. Esso è caratterizzato dal loggiato a otto archi in cotto su colonne di pietra posto a levante, da una prima cornice in pietra e cotto decorato, alla quale arrivava la costuzione originale e una seconda cornice in legno. Due pozzi in pietra di origine sconosciuta sono collocati su due delle quattro vasche di raccolta delle acque piovane. Al piano terra sono visitabili: la sala del rivellino, antico accesso da levante al castello in globato all'interno del fabbricato dagli ampliamenti cinquecenteschi; la sala delle cucine, con una volta ribassata a lunette, sul pavimento della quale sono ancora visibili le tracce delle paretine di sostegno dei bracieri e le docce di lavaggio; la sala del cordolo che rivela la parete esterna della antica torre dei Leoni, con il tipico cordolo in pietra, ora inglobata nella costruzione.
Diversi scaloni di epoca rinascimentale portano al piano nobile, ma la risalita più suggestiva è quella detta " dei cannoni", antica rampa di servizio agli spalti armati che sbuca al primo piano entro una delle logge carpiane. Al primo piano si trova la lunga teoria di saloni caratterizzati dalle pitture dei soffitti. Questi affreschi sono opera di diversi artisti ferraresi tra i quali spicca l'opera della famiglia Filippi. Il salone e la saletta dei Giochi riportano nei quadri, incorniciati tra grottesche, motivi floreali, putti ed animali fantastici, scene di giochi ed esercizi atletici di ispirazione greco-romana.Nella sala dell'Aurora sono rappresentate le quattro fasi del giorno ed al centro Cronos tra le Parche. Nel piccolo camerino dei Baccanali si trovano scene del trionfo di Bacco, della vendemmia e del trionfo di Arianna. La Cappella di Renata di Francia è forse il primo esempio di luogo di culto calvinista, teoria religiosa abbracciata dalla duchessa moglie di Ercole II; in essa intarsi a tessere di marmo policromo impediscono l'apposizione di qualsiasi immagine:i quattro evangelisti rappresentati sulla piccola volta sono opera ottocentesca. Dal giardino pensile, detto "giardini degli aranci" o "delle duchesse", sul quale affaccia la loggetta della serra attribuita con il muretto a Girolamo da Carpi, si può avere una suggestiva vista della piazza, della Cattedrale e del palazzo del municipio.
(Serena)