L’ Abbazia di Pomposa sorse intorno al VII secolo nell’ isola Pomposia, territorio delimitato dal Po di Goro, dal Po di Volano e dal mare. A quel tempo la zona, pur se isolata a causa della vicinanza delle valli della zona deltizia, era salubre e boscosa, tale da facilitare l’insediamento e la successiva espansione della comunità benedettina. L’Abbazia rappresentò nell’alto medioevo un centro di irradiazione della civiltà ed esercitò il potere religioso e civile su vasti territori. Questa situazione di prosperità durò fino a quando le mutazioni ambientali provocarono l’impaludimento dei luoghi, rendendoli dapprima inospitali ed infine inospitabili ; i monaci abbandonarono l’isola parzialmente ai primi del secolo XVI, per trasferirsi nel monastero di San Benedetto a Ferrara, e quindi definitivamente nel 1671. Il complesso monastico si presenta oggi mutilato di una parte degli edifici : rimangono però elementi di grandissimo pregio architettonico e artistico ; la chiesa ebbe la definitiva configurazione nel secolo XI, quando alla semplice chiesa basilicale furono aggiunti il campanile (1063) e l’atrio opera dell’architetto Mazulo. Interessanti le decorazioni delle superfici murarie : bacini di maiolica di provenienza orientale, cornici e fregi in cotto bicolore con motivi vegetali ed animali e sculture con figurazioni simboliche. L’interno è stato completamente affrescato nel secolo XIV da artisti della scuola bolognese tra i quali si riconosce la mano del caposcuola Vitale. Nelle fasce della navata sono raffigurate le scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, mentre sulle arcate compaiono scene dell’Apocalisse ; nella controfacciata il Giudizio Universale e nell’abside la Gloria di Cristo e Angeli e Santi. Il pavimento decorato è diviso in tre zone : quello della zona presbiteriale è in mosaico databile V secolo, di provenienza ravennate, nella fascia centrale (XI secolo) la lavorazione è tarsia marmorea con disegno geometria rivela l’influenza di ambiente bizantino ; al centro di questo quadro la stella ad otto punte di Pomposa. L’ulteriore parte con figure di animali è anch’essa databile all’undicesimo secollo. Nell’aula capitolare le pareti sono decorate con affreschi di scuola riminese ( primi anni del XIV secolo). Nel refettorio affreschi eseguiti nel secondo decennio del ‘300, raffiguranti la "cena di San Guido", Cristo fra la Madonna e i Santi, l’"Ultima Cena", attribuiti ad artisti della scuola riminese. Il Palazzo della religione ha oggi un improbabile prospetto a doppio loggiato, frutto di un restauro alquanto fantasioso di questo secolo ; nel palazzo, un tempo unito agli altri fabbricati del complesso, l’abate esercitava la giustizia ed amministrava la popolazione.
(Ilaria)