Secondo la tradizione, sorge nel luogo dove Longino, il milite che avrebbe colpito Cristo al costato prima di convertirsi e raccogliere il prezioso sangue del Redentore, avrebbe nascosto la reliquia al momento di subire il martirio: i vasi contenenti la terra bagnata dal sangue di Cristo sarebbero stati ritrovati nell' 804 nel punto dove fu eretta una chiesa dedicata all'apostolo Andrea con accanto un monastero benedettino. Ludovico II Gonzaga aveva fatto progettare a Leon Battista Alberti un tempio "più capace, più eterno, più degno" la cui realizzazione, a causa della morte dell'Alberti, fu affidata al fiorentino Luca Fancelli (1430-1495). I lavori proseguirono per circa tre secoli. La facciata, è ricca di elementi architettonici classici: il timpano triangolare, l'arco trionfale, le lesene tra le quali si aprono delle nicchie, l'architrave. Il vano sotto l'arco trionfale che induce alla basilica, facendo da vestibolo, è scolpito con classici motivi vegetali, probabilmente da artisti locali del tardo Quattrocento. Il campanile in cotto, a pianta quadrangolare, eretto nel 1413-14 come risulta da due lapidi poste alla base della costruzione, è sormontato da un prisma ottagonale con guglia conica. L'interno, a croce latina, è a navata unica realizzata tra il 1490 e il 1495 con volta a botte a ai lati cappella a pianta quadrata alternata a cappelle più piccole con copertura a cupola; di dimensioni grandiose (103 m di lunghezza, 19 di larghezza, 28 di altezza) è riccamente affrescato secondo un progetto articolato nel XVIII secolo da Paolo Pozzo (1741-1803) e attuato tra il 1785 e il 1791 da artisti locali con episodi tratti dalle storie bibliche e dai Vangeli. La cupola, realizzata da Filippo Juvara (1676- 1736) tra il 1732 e il 1765, poggia su un tamburo nel quale si aprono dodici finestroni e raggiunge all'apice della lanterna gli ottanta metri di altezza; la decorazione vittorica con I quattro Evangelisti e Angeli, Santi, Mantova e San Longino con i vasi del Preziosissimo Sangue le quattro statue sistemate in nicchie (Fede, Speranza, Carità e Religione). Sul lato destro si aprono sei cappelle: la prima, adibita a Battistero e non affrescata, è ornata con tre tondi ad affresco staccati dall'atrio e attribuiti ad Andrea Mantegna l'Ascensione, il Correggio, Sacra famiglia e Deposizione. Il transetto è ricco di monumenti funerari, molti trasferiti qui da altre chiese. Dal transetto di sinistra è possibile uscire all'aperto in piazza Leon Battista Alberti per ammirare il lato della basilica e i resti di un monastero medievale con gli archi di un chiostro quattrocentesco. Sotto la cupola una balaustre classica impedisce di calpestare il luogo dove, in una cripta a croce greca costruita nel VI secolo, è conservata la preziosa reliquia del Sangue di Cristo: l'arco che l'accoglie, aperta solo il Venerdì Santo, quando la reliquia viene portata in processione, è ornata da un basso rilievo bronzeo di Giovanni Bellavite. L'Altare Maggiore, costruito nel 1803 su disegno di Paolo Pozzo, è affiancato da un statua cinquecentesca e raffigurante il duca Guglielmo Gonzaga in preghiera, mentre gli affreschi del presbiterio, con Il Martirio di S.Andrea sono opera dell'Anselmi. Anche il lato sinistro della basilica ha sei cappelle: la prima, dedicata a S.Giovanni Battista, e nota soprattutto perché vi è sepolto Andrea Mantegna.
( Laura)