Il Mausoleo
Di Teodorico


Chi è Teodorico?

Il mausoleo di Teodorico a Ravenna fu dificato con blocchi di pietra d'Istria, è un'imponente costruzione a due piani che all'esterno conserva una certa pesantezza romana di volumi. L'interno è costituito da una camera cruciforme al primo piano e da una sala circolare al secondo, con il sepolcro dove era custodito il corpo del re. Il mausoleo è descritto con ricchezza di particolari nel brano della Guida Rossa Emilia-Romagna pubblicata dal Touring Club Italiano. Il mausoleo di Teodorico, detto anche Rotonda, fu eretto dal re goto come proprio monumento funerario probabilmente poco dopo il 520, ai margini del campo Coriandro adibito a sepolcreto. Complesso singolare e suggestivo, costituisce un unicum per il periodo, nonostante gli inevitabili riferimenti iconografici e architettonici a esempi tardo-antichi. Trasformato in chiesa (Santa Maria del Faro) con annesso un monastero, vi vennero deposti, nelle nicchie dell'ordine inferiore, i sarcofagi di personaggi illustri, fra cui papa Vittore II (1057), Paolo Traversari (1240) e sua nipote Traversaria. Dal 1719 fu sottoposto a pesanti lavori di restauro, per isolarlo dagli edifici che gli erano stati addossati e riportarlo, nonostante il progressivo interramento, alle forme originarie. L'imponente costruzione, in grandi blocchi di pietra d'Istria di perfetta struttura ed esternamente connessi a secco, si svolge su due piani: l'inferiore, decagonale, ha in ogni lato una nicchia con arco formata da 11 cunei dentati; il superiore poligonale, con nicchia rettangolare a levante e 18 archi rilevati all'esterno. Quest'ultimo è coperto da una cupola di un solo blocco di calcare ippuritico delle scogliere istriane, del diametro di 10,76 metri, alto 3,20 metri, di 1 metro di spessore e circa 300 tonnellate di peso; fende il coperchio fin quasi al centro un'incrinatura, determinata con molta verosimiglianza da un violento urto verificatosi durante la posa. Sull'orlo del monolito sono 12 anse coi nomi degli evangelisti e di otto apostoli, che, se non risalgono a età medievale, potevano essere in relazione con il sottostante sepolcro del re Teodorico, esaltato quale tredicesimo apostolo, come già Costantino nel mausoleo imperiale di Costantinopoli. Due fasce girano attorno all'edificio: nella superiore è un ornato a tenaglia che ripete il motivo di un ornamento in oro (la cosiddetta corazza di Teodorico, oggi al Museo nazionale) rinvenuto nell'area della necropoli gota nel 1854. Entrando da una porta aperta in una nicchia si accede al piano inferiore, una vasta camera cruciforme con volta a doppia botte e sei finestrelle quadrate. Per salire al piano superiore è stata costruita, in sostituzione di due monumentali scale erette nel 1774 e demolite nel 1927, una scaletta posteriore con passerella (si ignora dove fosse l'accesso primitivo, ma si esclude un collegamento interno); al centro dell'ambiente circolare è collocata una grande vasca di porfido, materiale 'imperiale' per eccellenza, che in origine dovette contenere le spoglie di Teodorico, in seguito disperse.