|
EDUCAZIONE ALLA CULTURA DELLA SICUREZZA "ins. referente Daniela Marano
"EDUCAZIONE ALLA CULTURA DELLA SICUREZZA"
L’attività didattica del progetto è strutturata in modo da essere attuata in più momenti; un livello più concreto strettamente legato alla 626, che consiste in: ricognizioni, descrizioni, individuazione di elementi di rischio, di semplici ristrutturazioni degli ambienti in funzione della sicurezza, della costruzione e lettura di planimetrie esposte all’interno delle classi. Tutte gli insegnanti sono stati e saranno coinvolti nell’acquisizione di conoscenze sulle procedure previste sulla 626. L’altra parte del progetto è inerente alla "cultura" della sicurezza, alla conoscenza e alla consapevolezza che il bambino ha di sé, per poter arrivare a porsi in maniera serena di fronte a situazioni "problematiche", di difficoltà e/o di emergenza (materiale e interpersonale) riuscendo a gestire le proprie emozioni al fine di attivare delle "risposte" adeguate. Infine, l’ultima parte, riguarda l’analisi critica dei vari ambienti; il riconoscimento dei pericoli, dei comportamenti a rischio ecc.
PREMESSA Il bambino arriva a scuola sempre più spesso con problemi di natura emotivo-relazionale che interferiscono nella costruzione della sua relazione con il mondo esterno. Tali disagi il più delle volte nascono dalla cornice familiare nella quale non trova posto la continuità emotiva o la serenità degli scambi comunicativi. La routine quotidiana ( lavoro, scuola, sport, ecc ) rischia di far perdere, a volte, le coordinate della consapevolezza oggettiva di sé, quella che permette di sentirsi sufficientemente adeguati alla vita che si conduce. Tenendo conto che il bambino è inevitabilmente influenzato anche a scuola dai vissuti e dalle figure familiari di riferimento, che per lui sono emotivamente imprescindibili, bisogna far sì che di esse abbia un’immagine anche positiva. Da ciò si deve poter arrivare ad un livello minimo di:
La scuola elementare come ambiente di vita e di apprendimento,infatti,è tesa a valorizzare non solo gli aspetti cognitivi e l’acquisizione di un metodo di studio,ma anche a favorire e sviluppare la capacità di porsi in maniera serena di fronte a situazioni di "difficoltà" quotidiane come l’interazione con i coetanei e con gli adulti, la tolleranza delle frustrazioni ecc. Il bambino, per imparare a far fronte alle difficoltà, deve quindi costruire e potenziare fin dalla più tenera età l’autostima e la responsabilità di sé. In questo contesto l’adulto assume un ruolo fondamentale perché ha il compito di ascoltare e dialogare con il bambino che in tal modo lo sente come una "base sicura" in grado di proteggerlo. Promuovendo la sicurezza in se stesso, con un adulto attento al suo benessere psico-fisico, il bambino informato adeguatamente, sarà anche in grado di affrontare situazioni di "emergenza" che si potrebbero creare non solo all’interno della struttura scolastica, ma anche a casa, sulla strada ecc.
FINALITA’ Scopo del progetto è quello di promuovere il benessere psico-fisico del bambino, l’autostima e l’attivazione di capacità psicologiche che permettano ai bambini di essere più capaci di capire se stessi e i loro rapporti con gli altri per poter affrontare meglio la vita di relazione, potenziando quell’aspetto dell’intelligenza che è in grado di favorire reazioni emotive equilibrate e funzionali. OBIETTIVI
Il bambino costruisce una propria "identità" non solo attraverso l’interazione tra l’aspetto affettivo-relazionale e cognitivo, ma anche a seconda del contesto di vita in cui è inserito e in base alle risposte che riceve in relazione al suo modo di porsi. Guidare il bambino alla riflessione sui diversi contesti in cui si trova ad agire e sulla varietà di ruoli e comportamenti che vi sono quotidianamente, lo porta a rendersi conto di quanto egli sia in grado di affrontare e gestire situazioni diverse. Valorizzare le sue capacità, acquisire una maggiore consapevolezza di sé e dei "codici di comportamento" propri di ciascun ambiente aiuta il bambino a crescere e ad affrontare eventuali situazioni in cui potrebbe venire a trovarsi. A questo proposito è opportuno partire dall’analisi delle situazioni nel loro complesso evidenziando gli aspetti positivi e considerando gli eventuali problemi risolvibili autonomamente o con l’aiuto degli altri. OBIETTIVI -Assumere un ruolo attivo e consapevole nel contesto in cui è inserito -comprendere le conseguenze di un comportamento sul contesto nel suo complesso e su se stessi -comprendere il punto di vista degli altri componenti del contesto -comprendere il senso di responsabilità individuale e collettiva -educare ad affrontare direttamente certe responsabilità e certi impegni -educare a "codici di comportamento" propri di ciascun ambiente -analizzare regole non dette, ma ugualmente importanti alla soluzione di determinati problemi. CONTENUTI e ATTIVITA’ A casa (autostima familiare) Il ruolo del bambino come membro della sua famiglia; A scuola (autostima sociale e scolastica) I sentimenti del bambino nei confronti di se stesso come alunno, come compagno ecc.
OBIETTIVI SPECIFICI CAPIRE IN MODO OPERATIVO IL SENSO DEI FONDAMENTALI COMPORTAMENTI SOCIALI Acquisire le capacità di: STA BILIRE RAPPORTI CON LE PERSONE:
PREREQUISITI DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA
CAPACITA’ DI GESTIRE IL TEMPO Acquisire la consapevolezza del diverso valore del fattore TEMPO in situazioni diverse: -situazioni di tranquillità in cui riflettere con calma e pensare o discutere su i pro e i contro di una situazione; -situazioni di emergenza dove occorre un’azione immediata in cui il bambino deve acquisire la capacità di selezionare con CALMA e nel minor TEMPO possibile, comportamenti più consoni alla situazione.
PREMESSA Il bambino che ha acquisito un’adeguata stima e fiducia in se stesso ed è riuscito a stabilire giusti "rapporti" con gli altri, sarà anche in grado di "gestire" situazioni di difficoltà, in ogni contesto e con adeguate risposte. OBIETTIVI Fare acquisire al bambino la capacità di porsi in maniera serena di fronte a "situazioni problematiche", di difficoltà e/o di emergenza (materiale e interpersonale) nei diversi ambienti: - casa, - strada, - scuola.
IN CASA
SULLA STRADA
A SCUOLA
L’attività didattica sarà articolata a diversi livelli e coinvolgerà insegnanti e bambini, sia collettivamente che in ambiti specifici per ciascuno. Il livello più "concreto" previsto è strettamente legato alla legge 626 e consiste in:
|
LIVELLO DEL CONCRETO
Per una buona riuscita di un’azione prevalentemente "esecutiva" quale quella dello "sgombero rapido dell’edificio" occorre mettere in atto preventivamente una serie di percorsi, sia di conoscenza con eventuale modifica dell’ambiente (spazio-aula, spazio-scuola), sia di rinforzo e sviluppo dell’interno del bambino in termini cognitivi ed emotivi.
OBIETTIVI
- Ristrutturazione degli ambienti in funzione della sicurezza. Riflettere in "positivo", con i bambini sull’utilizzo più funzionale dello spazio-aula, arrivare ad una sistemazione dei banchi, degli arredi, degli zaini, in modo che sia agevolata al massimo l’uscita veloce dall’aula.
- Lettura di rappresentazioni: piante, segnaletica… esposte all’interno della classe e fuori per rendere consapevole il bambino della posizione della propria aula relativamente a punti di riferimento conosciuti, al fine di rappresentarsi, graficamente e mentalmente, il percorso per il raggiungimento delle scale, dell’uscita e dell’area sicura.
- Simulazione corretta dello sgombero rapido dell’edificio scolastico (secondo il
PIANO DI EVAQUAZIONE)PIANO DI EVACUAZIONE :
operazioni da compiere in caso di emergenza, al fine di consentire un esodo ordinato e sicuro di tutti gli occupanti dell’edificio.
Assegnazione di incarichi agli allievi (a cura dei docenti ).
In ogni classe dovranno essere individuati alcuni ragazzi a cui attribuire alcune mansioni:
2 ragazzi apri-fila, con il compito di aprire le porte e guidare i compagni verso la zona di raccolta;
2 ragazzi serra-fila, con il compito di assistere eventuali compagni in difficoltà e chiudere la porta dell’aula dopo avere controllato che nessuno sia rimasto indietro.
Modalità di evacuazione
Appena avvertito l’ordine di evacuazione (segnalatore acustico in dotazione ai piani), le persone presenti nell’edificio dovranno immediatamente eseguirlo, mantenendo, per quanto possibile, la massima calma.
Per garantire la massima libertà nei movimenti è necessario lasciare sul posto tutti gli oggetti ingombranti e fermarsi a prendere, se a portata di mano, un indumento per proteggersi dal freddo.
L’insegnante prenderà il registro di classe e coordinerà tutte le operazioni di evacuazione, intervenendo dove necessario.
Gli studenti usciranno dall’aula, al seguito dei compagni apri-fila, in fila indiana e tenendosi per mano, o appoggiando la mano sulla spalla del compagno che sta avanti; un tale comportamento, oltre ad impedire che eventuali alunni spaventati possano prendere la direzione sbagliata o mettersi a correre, contribuisce ad infondere coraggio.
Prima di imboccare il corridoio verso l’uscita assegnata o il vano scala l’apri-fila accerterà che sia completato il passaggio delle classi secondo le precedenze stabilite dal piano.
Il personale docente dovrà:
-informare adeguatamente gli allievi sulla necessità di una disciplinata osservanza delle procedure indicate nel piano al fine di assicurare l’incolumità a sé stessi e agli altri;
-illustrare periodicamente il piano di evacuazione e tenere lezioni teorico-pratiche sulle problematiche derivanti dall’instaurarsi di una situazione di emergenza nell’ambito dell’edificio scolastico;
-intervenire prontamente laddove si dovessero determinare situazioni critiche dovute a condizioni di panico;
-controllare che gli allievi apri e serra – fila eseguano correttamente i compiti;
- portare con sé, in
caso di evacuazione, il registro di classe per effettuare un controllo delle presenze ad evacuazione avvenuta.Una volta raggiunta la zona di raccolta farà pervenire alla direzione delle operazioni, tramite i ragazzi individuati come serra-fila, il modulo di evacuazione con i dati sul numero degli allievi presenti ed evacuati, su eventuali dispersi e/o feriti. Tale modulo dovrà essere sempre custodito all’interno del registro.
Gli insegnanti di sostegno, con l’aiuto, ove occorra, di altro personale, cureranno le operazioni di sfollamento unicamente dello o degli alunni
handicappati loro affidati, attenendosi alle precedenze che il Piano stabilisce per gli alunni in difficoltà.Tali prescrizioni vanno definite sulla base del tipo di menomazione, che può essere anche non motoria, e dell’esistenza o meno di barriere architettoniche all’interno dell’edificio.
Considerate le oggettive difficoltà che comunque qualsiasi tipo di handicap può comportare in occasione di evacuazione, è opportuno predisporre la loro uscita in coda alla classe.
Gli allievi
Dovranno adottare il seguente comportamento non appena avvertito il segnale d’allarme:
-interrompere immediatamente ogni attività;
-mantenere l’ordine e l’unità della classe durante e dopo l’esodo;
-tralasciare il recupero di oggetti personali (libri, cartelle, ecc.);
-disporsi in fila evitando il vociare confuso, grida e richiami ( la fila sarà aperta dai due compagni designati come apri-fila e chiusa dai due serra-fila );
rimanere collegati tra loro seguendo le modalità concordate;
-seguire le indicazioni dell’insegnante che accompagnerà la classe per assicurare rispetto delle precedenze
-camminare in modo sollecito, senza soste non preordinate e senza spingere i compagni
-collaborare con l’insegnante per controllare le presenze dei compagni prima e dopo lo sfollamento
-attenersi strettamente a quanto ordinato dall’insegnante nel caso che si verifichino contrattempi che richiedono una improvvisa modificazione delle indicazioni del piano.
PROGETTO EDUCAZIONE STRADALE
FINALITA’
L’educazione stradale viene vista non solo come conoscenza tecnica o addestramento, ma anche come attività educativa rivolta al raggiungimento di livelli di formazione generale, sulla base delle modalità di rapporto con se stesi e con gli altri nell’ambito di un sistema di vita organizzata, fino a coinvolgere quegli aspetti della vita affettiva, etica, sociale e civile della persona.
OBIETTIVI GENERALI
-Osservare e analizzare la realtà circostante
-acquisire senso di responsabilità individuale e collettiva
-mettere in atto comportamenti adeguati nel rispetto degli altri
-valutare cause e conseguenze di un evento, situazione, comportamento.
OBIETTIVI SPECIFICI
· Conoscere e saper adottare comportamenti corretti del pedone:
-scoprire le norme da osservare quando si cammina sul marciapiede, quando si attraversa sulle strisce pedonali e al semaforo.
· Conoscere la segnaletica stradale:
-distinguere e riprodurre segnali di pericolo, di divieto, di obbligo e indicazione
-riconoscere i segnali e abbinarli alla giusta situazione
· Conoscere e saper adottare comportamenti corretti del ciclista
-verbalizzare situazioni pericolose
-analizzare comportamenti corretti e scorretti di ciclisti
· Riconoscere il ruolo del vigile
ATTIVITA’
Raccogliere informazioni su esperienze e problemi desunti dalla vita quotidiana, da contatti con adulti ed esperti, per acquisire elementi di comportamento e modelli di riferimento.
Le classi terze, quarte e quinte aderiranno alle iniziative di educazione stradale avvalendosi degli operatori del corpo della Polizia Municipale della Circoscrizione di appartenenza.
AGGIORNAMENTO del personale
Insegnati e collaboratori scolastici sono stati impegnati in un corso di aggiornamento per gli addetti al "primo soccorso" con lezioni sia teoriche che pratiche.
Per il seguente anno scolastico è previsto un corso di aggiornamento sul funzionamento e l’uso degli estintori con i volontari dei vigili del fuoco in congedo.
MOSTRA DEI LAVORI DI FINE ANNO
Scuola Primaria Vittorio
Piccinini |