Decentramento
Amministrativo Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112
Ulteriore conferimento di
funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali
in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59
TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI
(art. 1-9)
TITOLO II - SVILUPPO ECONOMICO E
ATTIVITA' PRODUTTIVE (art. 10-49)
CAPO I - ARTIGIANATO
(art. 11-15)
CAPO II - INDUSTRIA
(art. 16-21)
CAPO III - CONFERIMENTI AI COMUNI
E SPORTELLO UNICO PER LE ATTIVITA' PRODUTTIVE (art. 22-26)
CAPO IV - ENERGIA
(art. 27-30)
CAPO V - MINIERE E RISORSE
GEOTERMICHE
(art. 31-35)
CAPO VI - ORDINAMENTO DELLE
CAMERE DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA (art. 36-37)
CAPO VII - FIERE E MERCATI, E
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI COMMERCIO (art. 38-41)
CAPO VIII - TURISMO
(art. 42-45)
CAPO IX - DISPOSIZIONI COMUNI
(art. 46-48)
CAPO X - DISPOSIZIONI TRANSITORIE
E FINALI (art.
49)
TITOLO III - TERRITORIO, AMBIENTE E INFRASTRUTTURE
CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI IN
MATERIA DI TERRITORIO, AMBIENTE E INFRASTRUTTURE (art. 50)
CAPO II - TERRITORIO E
URBANISTICA
SEZIONE I - LINEE FONDAMENTALI
DELL'ASSETTO DEL TERRITORIO NAZIONALE (art. 51)
SEZIONE II - URBANISTICA,
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E BELLEZZE NATURALI (artt. 52-57)
SEZIONE III - EDILIZIA
RESIDENZIALE PUBBLICA
(art. 58-64)
SEZIONE IV - CATASTO, SERVIZI
GEOTOPOGRAFICI E CONSERVAZIONE DEI REGISTRI IMMOBILIARI (art. 65-67)
CAPO III - PROTEZIONE DELLA
NATURA E DELL'AMBIENTE, TUTELA DELL'AMBIENTE DAGLI INQUINAMENTI E GESTIONE DEI
RIFIUTI
SEZIONE I - FUNZIONI DI CARATTERE
GENERALE E DI PROTEZIONE DELLA FAUNA E DELLA FLORA (art. 68-75)
SEZIONE II - PARCHI E RISERVE
NATURALI (art.
76-78)
SEZIONE III - INQUINAMENTO DELLE
ACQUE (art.
79-81)
SEZIONE IV - INQUINAMENTO
ACUSTICO, ATMOSFERICO ED ELETTROMAGNETICO (art. 82-84)
SEZIONE V - GESTIONE DEI RIFIUTI
(art. 85)
SEZIONE VI - RISORSE IDRICHE E
DIFESA DEL SUOLO
(art. 86-92)
CAPO V - OPERE PUBBLICHE
(art. 93-96)
CAPO VI - VIABILITA'
(art. 97-101)
CAPO VII - TRASPORTI
(artt. 102-106)
CAPO VIII - PROTEZIONE CIVILE
(art. 107-109)
CAPO IX - DISPOSIZIONI FINALI
(art. 110-111)
TITOLO IV - SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA'
CAPO I - TUTELA DELLA SALUTE
(art. 112-127)
CAPO II - SERVIZI SOCIALI
(art. 128-134)
CAPO III - ISTRUZIONE SCOLASTICA
Art.
135 - (oggetto)
1.
Il presente capo ha come oggetto la programmazione e la gestione amministrativa
del servizio scolastico, fatto salvo il trasferimento di compiti alle
istituzioni scolastiche previsto dall’articolo 21 della legge 15 marzo 1977,
n.59.
Art.
136 - (Definizioni)
1.Agli
effetti del presente decreto legislativo per programmazione e gestione
amministrativa del servizio scolastico s'intende l'insieme delle funzioni e dei
compiti volti a consentire la concreta e continua erogazione del servizio di
istruzione.
2.Tra le funzioni e i compiti di cui al comma 1 sono compresi, tra l'altro:
a) programmazione della rete scolastica;
b) l’attività di provvista delle risorse finanziarie e di personale;
c) l’autorizzazione, il controllo e la vigilanza relativi ai vari soggetti e
organismi, pubblici e privati, operanti nel settore;
d) la rilevazione delle disfunzioni e dei bisogni, strumentali e finali, sulla
base dell'esperienza quotidiana del concreto funzionamento del servizio, le
correlate iniziative di segnalazione e di proposta;
e) l’adozione, nel quadro dell'organizzazione generale ed in attuazione degli
obiettivi determinati dalle autorità preposte al governo del servizio, di tutte
le misure di organizzazione amministrativa necessarie per il suo migliore
andamento.
Art.
137 - (Competenze dello Stato)
1.
Restano allo Stato, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettera a) della legge 15
marzo 1997, n. 59, i compiti e le funzioni, concernenti i criteri e i parametri
per l'organizzazione della rete scolastica, previo parere della Conferenza
unificata, le funzioni di valutazione del sistema scolastico, le funzioni
relative alla determinazione e all'assegnazione delle risorse finanziarie a
carico del bilancio dello Stato e del personale alle istituzioni scolastiche, le
funzioni di cui all'articolo 138, comma 3, del presente decreto legislativo.
2.Restano altresì allo Stato i compiti e le funzioni amministrative relativi
alle scuole militari ed ai corsi scolastici organizzati, con il patrocinio dello
Stato, nell'ambito delle attività attinenti alla difesa e alla sicurezza
pubblica, nonché i provvedimenti relativi agli organismi scolastici istituiti
da soggetti extracomunitari, ai sensi del decreto del Presidente della
Repubblica 18 aprile 1994, n. 389.
Art.
138 - (Deleghe alle Regioni)
1.
Ai sensi dell'articolo 118, comma secondo, della Costituzione, sono delegate
alle regioni le seguenti funzioni amministrative:
a) la programmazione dell'offerta formativa integrata tra istituzione e
formazione professionale;
b) la programmazione, sul piano regionale, nei limiti delle disponibilità di
risorse umane e finanziarie, della rete scolastica, sulla base dei piani
provinciali, assicurando il coordinamento con la programmazione di cui alla
lettera a);
c) la suddivisione, sulla base anche delle proposte degli enti locali
interessati, del territorio regionale in ambiti funzionali al miglioramento
dell'offerta formativa;
d) la determinazione del calendario scolastico;
e) i contributi alle scuole non statali;
f) le iniziative e le attività di promozione relative all'ambito delle funzioni
conferite.
2. La delega delle funzioni di cui al comma 1 opera dal secondo anno scolastico
immediatamente successivo alla data di entrata in vigore del regolamento di
riordino delle strutture dell'amministrazione centrale e periferica, di cui
all'articolo 7 della legge 15 marzo 1997, n. 59.
3. Le deleghe di cui al presente articolo non riguardano le funzioni relative ai
conservatori e di musica, alle accademie di belle arti, agli istituti superiori
per le industrie artistiche, all'accademia nazionale d'arte drammatica,
all'accademia nazionale di danza, nonché alle scuole ed alle istituzioni
culturali straniere in Italia.
Art.
139 - (Trasferimenti alle Province e ai Comuni)
1.
Salvo quanto previsto dall’articolo 137 del presente decreto legislativo, ai
sensi dell'articolo 128 della Costituzione sono attribuiti alle Province, in
relazione all'istruzione secondaria superiore, e ai Comuni, in relazione agli
altri gradi inferiori di scuola, i compiti e le funzioni concernenti:
a) l'istituzione, l'aggregazione, la fusione e la soppressione di scuole in
attuazione degli strumenti di programmazione;
b)la redazione dei piani di organizzazione della rete delle istituzioni
scolastiche;
c) i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni
con handicap o in situazione di svantaggio;
d) il piano di utilizzazione degli edifici e di uso delle attrezzature, d'intesa
con le istituzioni scolastiche;
e) la sospensione delle lezioni in casi gravi e urgenti;
f) le iniziative e le attività di promozione relative all'ambito delle funzioni
conferite;
g) la costituzione, i controlli e la vigilanza, ivi compreso lo scioglimento,
sugli organi collegiali scolastici a livello territoriale.
2. I Comuni, anche in collaborazione con le comunità montane e le Province,
ciascuno in relazione ai gradi di istruzione di propria competenza, esercitano,
anche d'intesa con le istituzioni scolastiche, iniziative relative a:
a) educazione degli adulti;
b) interventi integrati di orientamento scolastico e professionale;
c) azioni tese a realizzare le pari opportunità di istruzione;
d) azioni di supporto tese a promuovere e sostenere la coerenza e la continuità
in verticale e orizzontale tra i diversi gradi e ordini di scuola;
e) interventi perequativi;
f) interventi integrati di prevenzione della dispersione scolastica e di
educazione alla salute;
3. La risoluzione dei conflitti di competenze è conferita alle Province, a
eccezione dei conflitti tra istituzioni della scuola materna e primaria, la cui
risoluzione è conferita ai Comuni.
CAPO IV - FORMAZIONE
PROFESSIONALE
Art.
140 - (Oggetto)
1.
Il presente capo ha come oggetto le funzioni e i compiti amministrativi in
materia di "formazione professionale", ad esclusione di quelli
concernenti la formazione professionale di carattere settoriale oggetto di
apposita regolamentazione in attuazione dell'articolo 12, comma 1, lettere s) e
t), della legge 15 marzo 1997, n. 59, anche in raccordo con quanto previsto
dalla legge 24 giugno 1997, n. 196 e dal decreto legislativo 23 dicembre 1997,
n. 469.
Art.
141 - (Definizioni)
1.
Agli effetti del presente decreto legislativo, per "formazione
professionale" si intende il complesso degli interventi volti al primo
inserimento, compresa la formazione tecnico professionale superiore, al
perfezionamento, alla riqualificazione e all'orientamento professionali, ossia
con na valenza prevalentemente operativa, per qualsiasi attività di lavoro e
per qualsiasi finalità, compresa la formazione impartita dagli istituti
professionali, nel cui ambito non funzionano corsi di studio di durata
quinquennale per il conseguimento del diploma di istruzione secondaria superiore
la formazione continua, permanente e ricorrente e quella conseguente a
riconversione di attività produttive. Detti interventi riguardano tutte le
attività formative volte al conseguimento di un diploma di qualifica superiore
o di un credito formativo, anche in situazioni di alternanza
formazione-lavoro.Tali interventi non consentono il conseguimento di un titolo
di studio o di diploma di istruzione secondaria superiore, universitaria o
post-universitaria se non nei casi e con i presupposti previsti dalla
legislazione dello Stato o comunitaria, ma sono comunque certificabili ai fini
del conseguimento di tali titoli.
2. Agli stessi effetti rientra, fra le funzioni inerenti la materia, la
vigilanza sull’attività privata di formazione professionale.
3. Sempre ai medesimi effetti la "istruzione artigiana e
professionale" si identifica con la "formazione professionale".
4. Gli istituti professionali che devono essere trasferiti alle regioni sulla
base di quanto previsto al comma 1 del presente articolo e a norma dell'articolo
144, sono individuati con le procedure di cui al medesimo articolo 144, comma 2.
Art.
142 - (Competenze dello Stato)
1.
Ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera a) della legge 15 marzo 1997, n. 59
sono conservati allo Stato le funzioni e i compiti amministrativi inerenti a:
a) i rapporti internazionali e il coordinamento dei rapporti con l'Unione
Europea in materia di formazione professionale, nonché gli interventi
preordinati ad assicurare l'esecuzione a livello nazionale degli obblighi
contratti nella stessa materia a livello internazionale o delle Comunità;
b) l'indirizzo e il coordinamento e le connesse attività strutturali di
acquisizione ed elaborazione di dati e informazioni, utilizzando a tal fine
anche il Sistema informativo lavoro previsto dall'articolo 11 del decreto
legislativo 23 dicembre 1997, n. 469;
c) l'individuazione degli standard delle qualifiche professionali, ivi compresa
la formazone tecnica superiore e dei crediti formativi e delle loro modalità di
certificazione, in coerenza con quanto disposto dall'articolo 17 della legge 24
giugno 1997, n. 196;
d) la definizione dei requisiti minimi per l’accreditamento delle strutture
adibite alla formazione professionale;
e) le funzioni statali previste dalla legge 24 giugno 1997, n. 196, in materia
di apprendistato, tirocini, formazione continua, contratti di formazione-lavoro;
f) le funzioni statali previste dal decreto legge 20 maggio 1993, n. 149,
convertito con modificazioni dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, in particolare
per quanto concerne la formazione continua, l'analisi dei fabbisogni formativi e
tutto quanto connesso alla ripartizione e gestione del Fondo per l'occupazione;
g) il finanziamento delle attività formative del personale da utilizzare in
programmi nazionali d'assistenza tecnica e cooperativa con i Paesi in via di
sviluppo;
h) l'istituzione e il finanziamento delle iniziative di formazione professionale
dei lavoratori italiani all'estero;
i) l'istituzione e l'autorizzazione di attività formative idonee per il
conseguimento di un titolo di studio o diploma di istruzione secondaria
superiore, universitaria o post universitaria, ai sensi dell'articolo 8, comma
3, della legge 21 dicembre 1978, n. 845, e in particolare dei corsi integrativi
di cui all'articolo 191, comma 6, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n.
297;
l) la formazione professionale svolta dalle Forze armate e dai Corpi dello Stato
militarmente organizzati e, in genere, dalle amministrazioni dello Stato, anche
ad ordinamento autonomo, a favore dei propri dipendenti.
2. In ordine alle competenze mantenute in capo allo Stato dal comma 1 del
presente articolo, a esclusione della lettera l), la Conferenza Stato-Regioni
esercita funzioni di parere obbligatorio e di proposta. Sono svolti altresì
dallo Stato, d'intesa con la Conferenza stessa, i seguenti compiti e funzioni:
a) la definizione degli obiettivi generali del sistema complessivo della
formazione professionale, in accordo con le politiche comunitarie;
b) la definizione dei criteri e parametri per la valutazione quanti-qualitativa
dello stesso sistema e della sua coerenza rispetto agli obiettivi di cui alla
lettera a);
c) l'approvazione e presentazione al Parlamento di una relazione annuale sullo
stato e sulle prospettive dell'attività di formazione professionale sulla base
di quelle formulate dalle Regioni e con il supporto degli Isfol;
d) la definizione, in sede di Conferenza unificata, ai sensi del decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281, dei programmi operativi multiregionali di
formazione professionale di rilevanza strategica per lo sviluppo del Paese.
3. Permangono immutati i compiti e le funzioni esercitati dallo Stato in ordine
agli istituti professionali di cui al regio decreto 29 agosto 1941, n. 1449, e
di cui agli articoli da 64 a 66 e da 68 a 71 del decreto legislativo 16 aprile
1994, n. 297.
Art.
143 - (Conferimenti alle regioni)
1.
Sono stati conferiti alle Regioni, secondo le modalità e le regole fissate
dall’articolo 145, tutte le funzioni e i compiti amministrativi nella materia
"formazione professionale", salvo quelli espressamente mantenuti allo
Stato dall’articolo 142. Spetta alla Conferenza Stato-Regioni la definizione
degli interventi di armonizzazione tra obiettivi nazionali e regionali del
sistema.
2.Al fine di assicurare l'integrazione tra politiche formative e politiche del
lavoro la Regione attribuisce, ai sensi dell'articolo 14, comma 1, lettera i),
della legge 8 giugno 1990, n. 142, di norma alle Provincie le funzioni a essa
trasfrite in materia di formazione professionale.
Art.
144 - (Trasferimenti alle Regioni)
1.
Sono trasferiti, in particolare, alle Regioni, ai sensi dell'articolo 118, comma
primo, della Costituzione:
a) la formazione e l'aggiornamento del personale impiegato nelle iniziative di
formazione professionale;
b) le funzioni e i compiti attualmente svolti dagli organi centrali e periferici
del ministero della Pubblica Istruzione nei confronti degli istituti
professionali, trasferiti ai sensi del comma 2 del presente articolo, ivi
compresi quelli concernenti l'istituzione, la vigilanza, l'indirizzo e il
finanziamento, limitatamente alle iniziative finalizzate al rilascio di
qualifica professionale e non al conseguimento del diploma.
2. Con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del
ministro della Pubblica Istruzione, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, da
emanare entro sei mesi dall'approvazione del presente decreto legislativo, sono
individuati e trasferiti alle Regioni gli istituti professionali di cui
all'articolo 141.
3. I trasferimenti hanno effetto dal secondo anno scolastico successivo alla
data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, con la salvaguardia
della prosecuzione negli studi degli alunni già iscritti nell’anno
precedente.
4. Per effetto dei trasferimenti di cui alla lettera b) del comma 1 gli istituti
professionali assumono la qualifica di enti regionali. Ad essi si estende il
regime di autonomia funzionale spettante alle istituzioni scolastiche statali
anche ai sensi degli articoli 21 e seguenti della legge 15 marzo 1997, n.59.
Art.
145 - (Modalità per il trasferimento di beni, risorse e personale)
1.
Ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettere b) ed e), e dell'articolo 7, commi 1
e 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59, il Presidente del Consiglio dei ministri,
sentiti il ministro del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica e,
rispettivamente, il ministro del Lavoro e della previdenza sociale e il ministro
della Pubblica istruzione, provvede con propri decreti a trasferire dal
ministero del Lavoro e della previdenza sociale, a seguito dell'attuazione del
decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469, e dal ministero della Pubblica
istruzione alle Regioni beni, risorse finanziarie, strumentali e organizzative,
e personale nel rispetto dei seguenti criteri:
a) i beni e le risorse da trasferire sono individuati in rapporto alle funzioni
e ai compiti in precedenza svolti dal ministero del Lavoro e della previdenza
sociale e dal ministero della Pubblica istruzione, e trasferiti dal presente
decreto legislativo;
b) il personale dirigenziale, docente e amministrativo, tecnico ed ausiliario
degli istituti professionali di cui all’articolo 144 è trasferito alle
Regioni.
2. Il decreto di cui al comma 1 è adottato entro diciotto mesi dall'entrata in
vigore del presente decreto legislativo e ha effetto con l'entrata in vigore del
regolamento di cui all’articolo 146.
Art.
146 - (Riordino di strutture)
1.
Ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettera d), e dell'articolo 7, comma 3, della
legge 15 marzo 1997, n. 59, entro novanta giorni dalla adozione del decreto di
cui all’articolo 145 del presente decreto legislativo, si provvede con
regolamento, da emanarsi in base all'articolo 17, comma 4 bis, della legge 23
agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni, al riordino delle strutture
ministeriali interessate dai conferimenti disposti dal presente capo.
Art.
147 - (Abrogazione di disposizioni)
1.
Sono abrogate le seguenti disposizioni:
a) l'articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1972, n.
10;
b) gli articoli 35 e 40 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio
1977, n. 616;
c) l'articolo 2, comma 1, e l'articolo 18 della legge 21 dicembre 1978, n. 845.
CAPO V - BENI E ATTIVITA'
CULTURALI (art.
148-155)
CAPO VI SPETTACOLO (art.
156)
CAPO VII - SPORT
(art. 157)
TITOLO V - POLIZIA
AMMININISTRATIVA REGIONALE E LOCALE E REGIME AUTORIZZATORIO
CAPO I - DISPOSIZIONI IN MATERIA
DI POLIZIA AMMININISTRATIVA REGIONALE E LOCALE E REGIME AUTORIZZATORIO
(art. 158-164)