ACQUA MARCIA

L'acquedotto dell'acqua Marcia fu costruito nel 144 a.C. dal pretore Quinto Marcio. L'acqua di questo acquedotto è stata considerata, a quel tempo, la migliore che arrivasse a Roma, tanto da essere ritenuta adatta a mescolare con il vino.
La lunghezza dell'acquedotto era di 61.710 passi, pari a poco più di 91 Km, 11 Km erano sotterranei. Il percorso dell'acquedotto Marcio seguiva dapprima la sponda dell'Aniene fino alle chiuse di San Casimato.

Così Plinio ci parla dell'Acqua Marcia:

PLINIO II, 928 = "La migliore acqua del mondo per freddo e sanità, a testimonianza di tutta Roma, è l'Acqua Marcia, tra gli altri doni degli dei concessa a Roma. Quest'acqua si chiamava Anfea e la sua fonte Piconia".

L'acqua Marcia arriva a Porta Maggiore e di lì alla porta Tiburtina per sbucare nei pressi dell'odierna Stazione Termini, il cui toponimo è una deformazione di terme. Alcuni rami si staccavano per raggiungere varie pari della città, ed in particolare il Campidoglio, dove si trovava la mostra termale dell'Acqua Marcia e la statua di Quintus Marcius Rex.
L'Acqua Marcia alimentava i due più importanti complessi termali di Roma: le sontuose terme Antoniniane, inaugurate dall'imperatore Antonino Caracalla nel 217 d.C e le immense terme di Diocleziano, costruite sul colle Viminale in meno di diciotto anni, tra il 298 e il 306 d.C.

Limpida, argentina, tendente al verde, l'acqua Marcia era considerata la migliore acqua di Roma. Ancora oggi è una delle più importanti della città e si gloria di una splendida mostra: la fontana delle Naiadi, in Piazza della Repubblica.