a ...mici a due zampe 

le alunne e gli alunni della quarta A (02-03)

scuola elementare "Appio Claudio" di via Amantea 1, Roma

 

 

 

 

 

Un po' di storia dell'Appia Antica

(di Valentina, Giulia ed Annalisa)

 

La via Appia Antica fu la prima e la più importante tra le grandi strade costruite a Roma nell'antichità. Chiamata a buon diritto la "regina viarum", la sua costruzione fu iniziata alla fine del quarto  secolo a. C. per mettere in diretta e rapida comunicazione Roma e Capua.

L'anno di nascita della strada fu il 312, quando a Roma era censore Appio Claudio, durante il periodo delle guerre sannitiche e dell'espansione in Campania.

Successivamente la strada fu allungata fino a Benevento, divenuta colonia romana nel 268 a. C. e poi a Brindisi nel 191 a. C. Ogni 7-9 miglia ( km 10-13) per i tratti più frequentati e 10-12 miglia (km 14-17) per quelli meno importanti, si allineavano lungo la strada le "stazioni di posta" per il cambio dei cavalli.

Lungo la via Appia Antica c'era un percorso pedonale con "pietre miliari" utili per i viaggiatori. Ci sono le pietre miliari ancora oggi sulle quali è scritto "I miglio", "II miglio", " III miglio", vicino a noi c'è il "IV miglio" che da il nome al quartiere accanto al nostro.

A partire dal terzo secolo d. C. la via Appia Antica vede sorgere un gran numero di luoghi e monumenti legati alla crescente diffusione del Cristianesimo a Roma e all'affermarsi della cattedra vescovile dell'Urbe come centro del mondo cristiano. Subito fuori le mura, come prescriveva la legge romana sulla sepoltura, sorgono numerose tombe, monumenti di grandi famiglie e luoghi di sepoltura gestiti da confraternite a vantaggio dei meno possidenti.

Il complesso architettonico che si estende tra il "II miglio" ed il "III miglio" è costituito da tre edifici principali: palazzo, circo e mausoleo; realizzato per celebrare l'imperatore Massenzio, lo sfortunato avversario di Costantino il Grande nella battaglio di Ponte Milvio del 312 d. C.

L'Imperatore Massenzio, prima del 312, aveva fatto costruire un circo "in catacumbas" ossia presso le cave dell'estrazione della pozzolana presente nella zona ma questo ricordo si era perduto nel tempo ed il circo dell'Appia era stato attribuito all'Imperatore Caracalla. Solo il ritrovamento successivo di un documento (un iscrizione dedicata al giovane Romolo, figlio di Massenzio) restituì la paternità del circo al suo legittimo autore.

La tomba dinastica, meglio nota come "Tomba di Romolo" si allinea sulla via Appia come tutti gli altri sepolcri ed è un edificio a pianta circolare su due piani. Oggi della costruzione, rimane soltanto una massa cilindrica purtroppo danneggiato da un casale settecentesco costruito a ridosso del monumento.

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Ultimo aggiornamento: 02-07-03.