In risposta al messaggio

> > Bellino. Ma perche' ora ti nascondi dietro le parole d'un'altra persona?

>   Perché qualcuno mi ha rimproverato che senza dotte citazioni non si può
> andare neanche da Biscardone;

???
Non ti ho mai detto una cosa del genere. Solo che, perche' una discussione
si possa svolgere, e' necessaria una base comune da cui partire. Non sono io
ad averti chiamato ignorante, ma tu ad esserti professato tale. In realta',
so bene che dietro le professioni d'ignoranza si nasconde la piu' grande
presunzioner. Ecco il perche' della mia risposta. Ora per riscattarti passi
alle citazioni di scrittrici di non grande fama. Cerca di capire una cosa:
qui nessuno vuol fare citazioni, solo segnalare problemi e avviare
discussioni. Ma purtroppo la gente come te distrugge le discussioni,
attaccando come se gli avessero rubato la macchina. Se sei nevrotico,
curati.

> dunque eccola qua, più intelligente dei
> discorsi di Biscardi e meno noiosa dei brani di Papert tradotti (male)

Io non ho postato brani di Papert ne' di altri, solo una volta ho riassunto
(in poche righe) il contenuto di un articolo di Antinucci. Vedi che forse mi
confondi con Galois o McKenzie. Che comunque, mi sembra, hanno detto finora
cose sensate.
Comunque, ho capito che per parlare bene vuoi vedere esempi concreti. Vuoi
vedere come insegno? Scrivimi in privato per accordi: tio diro' il mio nome
e quello della scuola. Abito in provincia di Frosinone. Tu hai detto che sei
di Roma?

>   E perché la gente come Berlinguer e Maragliano, che in una scuola non
> mette piede da almeno trent'anni, pretende di dire a me come devo
insegnare
> le mie materie?


Non e' possibile! Ogni volta che qualcuno tenta di parlare di qualcosa di
serio, "Berlinguer! Maragliano!" Ma chi se li incula, scusa, Berlinguer e
Maraglaino? Sono due nullita'.

>   Per capire se un medicinale funziona o no, non devo iniettarlo a cinquanta
>   milioni di persone.


Nemmeno si puo' basarsi solo sulla propria espèeriienza E BASTA.

> nessuno al mondo ne abbia mai sperimentato l'efficacia? Sei sicuro che in
> Italia a partire almeno dagli anni Settanta certe "innovazioni pedagogiche"
> non abbiano trovato alcuno spazio?


Non mi risulta, ne' negli anni '70 ne' dopo, almeno nelle scuole medie e
superiori, dove regnano gli stessi metodi di sempre. Forse materne e
elementari hanno sperimentato qualcosa, ma senza che degli esperimenti fosse
fatto un adeguato monitoraggio per verificare che succedeva.

>   In ogni caso io con la mia infame "sequenza tradizionale" credo di avere
> imparato qualcosina


Anch'io, grazie. Non sei il solo ad avere imparato qualcosa. Anche se so che
ne sei convinto.

> e credo che anche i miei studenti qualcosina l'abbiano
> imparata; tu ora cosa mi proponi, di adottare una pedagogia che nessuno ha
> mai sperimentato?


A me non sembra ne' che dalle scuole italiane attuali escano mostri di
cultura, ne' che i ragazzi siano minimamente interessati a quello che si
insegna. Qualcosa che non va, come dice >Galois, ci deve pur essere. Ma se
credi che vada bene....

>   Ancora -e la cosa mi interessa ancora di più-, TU nella TUA classe come
> insegni e con quali risultati?


Vedi sopra: scrivimi.
Proprio oggi a lezione mi chiedevo: perche' perdere lezioni e lezioni a
spiegare e rispiegare le stesse cose, quando avendo a disposizione un po' di
attrezzi (non solo informatici, basterebbe un laboratorio decente) ci
metterei la meta' o un terzo del tempo e i ragazzi capirebbero MEGLIO?
Parto dalla mia esperienza personale. Non so nelle tue materie. Nelle
materie scientifiche e' molto difficile spiegarsi solo con le parole e il
testo. La scienza presuppone l'osservazione, l'uso di strumenti, la
formulazione e la verfifica di teorie. E' questo che non riuscite a capire.
Se ho davanti a me non Lara Croft, ma la simulazione di un ambiente, posso
interagirci come se sio trattasse di un ambiente reale. Le mie azioni lo
modificano. Lo studio non staticamente ma nella sua evoulzione.
E concettualizzo, sapessi come e quanto. Quello che apprendo lo posso
astrarre e riferire ad altre situazioni simili; ne posso parlare e
comunicare le mie scoperte ad aòtri.

>   Questa è una risposta che io riterrei pertinente ed eventualmente utile;
> le sesquipedali citazioni da Papert o da chi per lui, per favore,lasciamole
> stare.


Citazioni? Io ho sempre parlato per me.

>   Infine non credere che io, come ogni insegnante coscienzioso, non possegga
> qualche nozioncina di storia del pensiero pedagogico,


Lo so, sei bravissimo. :-)


(Roald Amundsen)


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Risposta Luca