MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
PROVVEDITORATO AGLI STUDI DI RIETI
Ufficio Studi e Programmazione
Nucleo Provinciale di Sostegno all’Autonomia
Scolastica
Unità Territoriale di Servizi Professionali
LE FUNZIONI OBIETTIVO
Una risorsa per la scuola del 2000
febbraio 2000
Testo e cura di Alessandra Martinelli e Anna Rita Lucarini
Editing: Nunzio Virgilio Paolucci
_____________________________________________________
Pubblicazione a diffusione interna:
è consentita la riproduzione parziale o integrale
dei testi pubblicati, con citazione della fonte
_____________________________________________________
Stampato presso le Arti Grafiche Nobili Sud - S. Rufina di
Cittaducale (RI)
Febbraio 2000
Gli stolti si avventano
dove gli angeli esitano
a mettere i piedi
(Genesi 1:1, Apocalisse 22:21)
Fra i compiti che ha un Provveditore c’è, di
sovente, anche quello di presentare, al pubblico interno dell’Amministrazione
Scolastica e talora anche a quello esterno, dei lavori, delle
pubblicazioni, delle ricerche sulle varie tematiche che interessano il
mondo della Scuola.
Un tale impegno mi è capitato molte volte e lo assolvo
sempre con piacere poiché sono lieto di far conoscere alla collettività
il lavoro, spesso oscuro e poco lodato, di tantissime persone che operano
con intelligenza, professionalità e competenza in questo mondo
scolastico.
Alcune volte però, come nel caso presente, il piacere
è più vivo e concreto poiché mi rendo conto che il lavoro che sto per
presentare è davvero più valido e significativo.
La pregnanza di esso sta in due fattori.
Il primo è l’argomento in sé: le funzioni obiettivo
del personale docente della Scuola dell’Autonomia, argomento nuovo,
stimolante ed importantissimo.
Il secondo è rappresentato dall’essere riusciti,
come Ufficio Scolastico Provinciale, a lavorare presto e, credo, bene su
tale tematica, affrontandola con estrema attenzione e nello stesso tempo
con estrema lucidità di intenti.
Probabilmente, ma non ne voglio fare una ragione di
autopromozione, saremo stati tra i primi ad aver realizzato questa ricerca
e di ciò sono contento proprio ed in quanto essa potrà essere - almeno
lo spero - un aiuto e un suggerimento per altri che affrontano la stessa
problematica.
Dunque, si tratta di un ragionamento su questa nuova
attività di alcune migliaia di docenti (per noi di Rieti più di un
centinaio), un’attività che io credo possa rappresentare una sicura
risorsa per elevare la Scuola e per farla stare al passo del suo stesso
rinnovamento e di quello della intera società.
Non penso sia qui necessario spiegare - o fare la
storia - a proposito delle funzioni obiettivo, inventate dal CCNL
del comparto scuola e meglio ridefinite nel successivo e collegato CCNI.
Quello che è apparso chiaro, almeno a noi a Rieti, sin
dall’inizio, è stata la consapevolezza di non potere lanciare sul
territorio una tale innovazione senza assicurare, a chi ne fosse
investito, ogni utile informazione, chiarimento, aiuto, formazione.
Soprattutto si è compreso che occorreva saper leggere
i bisogni di questi nuovi missionari della scuola e rinforzarli
sotto vari profili.
Altri vi parlerà di aree di intervento, di
organizzazione, di gestione delle risorse, di obiettivi prioritari e così
via.
A me è sembrato importante sottolineare nel primo
incontro avuto con tali docenti - il 27 gennaio 2000 - il senso del
cambiamento che ci è dinanzi, le riforme in atto, la Scuola delle
competenze oltre che delle conoscenze, la indispensabilità della ricerca
della sinergia del territorio, la valorizzazione concreta del POF, la
flessibilità del nuovo modo di far scuola e di insegnare, la
collaborazione reciproca, da ricercare in ogni singolo istituto e, in una
parola, la ricchezza dell’Autonomia scolastica.
Il lavoro che sto presentando è partito da questi
concetti e, attraverso l’elaborazione attenta e sistematica delle
schede/questionario presentate dai docenti in parola, si è potuto
comprendere chi sono, cosa chiedono e di che cosa abbisognano.
Altro lavoro (e forse il più difficile) sarà nello
strutturare un percorso di formazione a loro misura. Speriamo di esserne
in grado in modo esaustivo.
Mi è gradito ora rivolgere un grazie forte, sincero e
profondo a tutti coloro che hanno reso possibile compiere questo primo,
indispensabile lavoro.
Ringrazio quindi l’Ufficio Studi e Programmazione del
Provveditorato agli Studi di Rieti (con particolare ma non esclusiva
menzione delle prof.sse Alessandra Martinelli e Anna Rita Lucarini), il
Nucleo Provinciale per l’Autonomia (con menzione speciale per la
coordinatrice, Ispettrice Tecnica Palmira Olivetti), l’Unità
Territoriale di Servizi Professionali ed il suo coordinatore attivo e
intelligente Ispettore Tecnico Raimondo Murano.
Abbiamo dato inizio con questo lavoro ad una sfida.
Contiamo di vincerla con l’aiuto di tutti.
Grazie ai lettori per l’attenzione e grazie per i
contributi di idee e di proposte che eventualmente volessero farci
giungere.
Dr. Emanuele Nicolini
Provveditore agli Studi di Rieti
Le Funzioni-obiettivo rappresentano le “prove
tecniche” dell’autonomia.
Ciò per due ragioni. Perché sono la realizzazione
della differenziazione della funzione docente, pur nel rispetto dell’unicità
del ruolo. E perché nelle iniziative formative, per le stesse previste,
rappresentano il passaggio dall’aggiornamento come ritualità alla
formazione come fase strategica della crescita professionale.
Le fasi della formazione locale (20 ore), che
dovranno integrarsi con la formazione a distanza (10 ore) affidata
all’Istituto Nazionale di Documentazione (ex BDP) presieduto dal Prof.
Lucio Guasti, rappresentano - pertanto - una novità e, al contempo, una
sfida. Infatti, mai prima d’ora, un progetto di qualificazione della
professionalità docente è stato “governato” territorialmente
alleggerendosi delle costrizioni del mero adempimento e mai, come in
questo caso, si è investito nel potenziamento delle competenze degli
insegnanti per promuovere il progetto educativo elaborato dagli stessi
docenti, ovvero il Piano dell’Offerta Formativa.
Questa è anche la sfida: riuscire a soddisfare le
attese per offrire risposte alle domande poste.
Per ottenere qualche risultato positivo vi è una
strada maestra: quella di ascoltare le richieste dei soggetti in
formazione per recepire domande, necessità, bisogni formativi. E’
questo lo scopo che ha mosso la presente pubblicazione che vogliamo
sperare possa essere utile strumento di lavoro per ulteriori riflessioni
sulle Funzioni-obiettivo.
Ai colleghi insegnanti impegnati in questa nuova
esperienza di formazione auguriamo ogni felice esito perché in gioco c’è
uno degli aspetti più rilevanti del processo di trasformazione in atto
verso la scuola dell’autonomia. Questa si potrà realizzare solo con il
convincimento degli insegnanti consapevolmente impegnati nel miglioramento
della scuola e delle didattiche. A loro rivolgiamo, quindi, il nostro più
sincero augurio di buon lavoro.
Raimondo Murano Palmira Olivetti
Ispettore Tecnico Ispettore Tecnico
La presente indagine nasce dai risultati di un apposito incontro,
promosso dall’Ufficio Scolastico Provinciale, tra il Nucleo provinciale
di supporto all’ Autonomia scolastica e le Funzioni-obiettivo presenti
sul territorio con il coinvolgimento dell’Unità Territoriale per i
Servizi Professionali.
L’incontro, tenutosi il giorno 27 Gennaio 2000 ha visto la presenza
dei docenti designati, in ambito territoriale all’espletamento delle
Funzioni-obiettivo e dei Capi d’istituto riuniti per gettare le basi per
un cammino comune nella condivisione delle finalità e nella assunzione di
responsabilità reciproche.
Inoltre, la considerazione della portata innovativa della figura
novità e della grande scommessa che essa rappresenta nel panorama
delle trasformazioni in atto, come elemento di snodo delle nuove
competenze professionali, hanno fatto assumere ai soggetti istituzionali
coinvolti la determinazione di confrontarsi per costruire insieme un
itinerario di formazione che non fosse adempimento formale, ma percorso di
crescita professionale.
Durante l’incontro con tutti i docenti-Funzione è
stata presentata una scheda questionario (all. A), per acquisire, oltre ai
dati anagrafici, le esperienze pregresse e la Funzione presa in carico,
unitamente ai bisogni formativi avvertiti da ciascuno, nonché le
eventuali proposte per l’organizzazione delle attività di formazione
previste dal CCNL.
La chiave di lettura dei questionari esaminati porta
alla individuazione di un “profilo/Funzione” non ancora del tutto
definito. I questionari analizzati si riferiscono a 193 docenti presenti
all’ incontro, su 219 designati per le Funzioni-obiettivo nella
provincia di Rieti.
L’assegnazione di base delle Funzioni prevedeva 171
unità, divise per le 50 istituzioni scolastiche del territorio
provinciale in ragione della loro tipologia e dimensione. Successivamente,
con l’applicazione del comma 2 dell’art. 37 del CCNI, sono state
assegnate ulteriori 18 unità. Infine, a seguito della trattativa
nazionale tra MPI e OO.SS. del 28.10.1999, la provincia di Rieti ha avuto
l’assegnazione di ulteriori 30 unità per le quali la trattativa locale,
tra USP e OO.SS. del 26.11.1999, ha stabilito le priorità per la
distribuzione alle scuole (all. B).
Alcune caratteristiche, riscontrate nella lettura dei
questionari, sono interessanti per comprendere specifici aspetti circa l’andamento
delle trasformazioni in atto. L’indagine, al di là dei suoi obiettivi
immediati e riconducibili all’esigenza di procedere alla progettazione
di un circuito di formazione per le Funzioni-obiettivo, può assumere una
valenza più ampia a essere utile per:
consentire alle scuole di interagire, ad iniziare
dalle Funzioni-obiettivo;
contribuire alla individuazione di risorse e di
professionalità che spesso rimangono ignorati dalle scuole;
dare visibilità al lavoro e all'impegno delle
Funzioni-obiettivo per valorizzare le qualità professionali dell’
intera docenza.
Tab. 1
N° |
DIREZIONI DIDATTICHE |
IST. COMPRENSIVO |
MEDIA |
SEC. II GRADO |
TOTALE |
|
MATERNA |
ELEMENTARE |
MATERNA |
ELEMENTARE |
MEDIA |
|
|
|
Funzioni Obiettivo |
13 |
43 |
5 |
20 |
18 |
38 |
56 |
193 |
Istituti scolastici |
12 |
11 |
13 |
14 |
50 |
I dati sono riferiti a 193 docenti presenti all’incontro
del 27.1.2000 durante il quale è stato distribuito il questionario
tabulato.
Dalla lettura della tabella 1 si evidenzia la
distribuzione delle Funzioni-obiettivo nei diversi ordini di scuola.
Interessanti i risultati relativi alle Direzioni Didattiche e agli
Istituti Comprensivi: nelle 12 Direzioni Didattiche della provincia sono
presenti 13 Funzioni-obiettivo appartenenti alla scuola materna e 43
appartenenti alla scuola elementare. Negli 11 Istituti Comprensivi, 5
Funzioni-obiettivo sono docenti di scuola materna, 20 di scuola elementare
e 18 di scuola media. Significativa appare la presenza delle
Funzioni-obiettivo di scuola materna che compaiono, anche all’interno
degli Istituti Comprensivi, a testimonianza di una sinergia delle diverse
competenze che nei Collegi unificati si è potuta consolidare.
Ancor più significativa la presenza delle
Funzioni-obiettivo di scuola elementare negli Istituti Comprensivi che
risulta essere maggioritaria, anche se con uno scarto minimo, su quella di
scuola media.
Tab. 2
Funzioni obiettivo |
TOT |
Docenti in genere |
TOT |
Dirigenti scolastici |
TOT |
Categorie |
Elem Mat |
Media |
Ist. Comprens |
II grado |
|
Elem Mat |
Media |
II grado |
|
Elem Mat |
Med |
Ist. Comp |
II grado |
|
|
|
|
Mat |
Ele |
Med |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Uomini |
8 |
14 |
0 |
7 |
9 |
23 |
61 |
36 |
119 |
288 |
36 |
6 |
5 |
8 |
11 |
30 |
Donne |
48 |
24 |
5 |
13 |
9 |
33 |
132 |
729 |
381 |
428 |
724 |
4 |
8 |
3 |
3 |
18 |
TOT. |
56 |
38 |
5 |
20 |
18 |
56 |
193 |
765 |
500 |
716 |
760 |
10 |
13 |
11 |
14 |
48 |
Interessante la lettura della composizione per genere (Tab. 2): emerge
che il 68,4% delle nuove figure professionali sono donne contro il 31,6%
degli uomini, la cui presenza aumenta sensibilmente nella scuola superiore
e nella scuola media, se si sommano SMS e IC.
Il dato relativo alla presenza maschile tra le Funzioni-obiettivo della
scuola elementare, che è pari a 15 unità se si sommano le DD e gli IC,
appare rilevante se confrontato alla presenza maschile, che tra i docenti
della scuola elementare della provincia è di 36 unità complessive.
Sembra evidente che per la componente femminile l’incarico allo
svolgimento delle nuove funzioni rappresenta un elemento importante di
professionalizzazione; mentre, per la componente maschile, minoritaria a
livello quantitativo, costituisce una fase di affermazione mediante l’esercizio
di un ruolo gestionale.
Quest’ultimo aspetto conferma la propensione a “delegare” i ruoli
gestionali alla componente maschile, sia pur in un comparto, quale è
quello scolastico, a fortissima presenza femminile. Si deve, comunque,
tener conto di quel 68.4% di presenza femminile fra le Funzioni-obiettivo
che aprirà un nuovo scenario, che sarà interessante leggere, al termine
dei mandati. Il fenomeno che potrebbe prospettarsi potrebbe consistere in
un superamento, per un numero non trascurabile di insegnanti, della
concezione, da parte delle donne, del lavoro nella scuola inteso come
impiego di nicchia, non destinato a particolari esposizioni e
rischi sul piano della professionalità. Nella tabella in questione si è
riportata la composizione per genere anche dei dirigenti scolastici per
notare come la prevalenza della componente maschile meriti interesse.
Infatti 30 dei 48 capi d’istituto (due scuole sono affidate in
reggenza con vicario sollevato dall’ insegnamento) sono maschi con una
consistente presenza nella scuola secondaria superiore, a riprova di come
l’ espletamento delle funzioni dirigenziali costituisce ancora un
elemento di forte ascesa sociale, particolarmante avvertito dalla
componente maschile della docenza italiana.
Tab. 3
Classi di età |
MATER |
ELEMEN |
ISTITUTO COMPRENSIVO |
MEDIA |
SEC. II GRADO |
Tot. parziale |
% |
TOT |
% |
|
|
|
materna |
element |
media |
|
|
|
|
|
|
|
F |
M |
F |
M |
F |
M |
F |
M |
F |
M |
F |
M |
F |
M |
F |
M |
F |
M |
|
|
26-39 anni |
1 |
0 |
8 |
1 |
0 |
0 |
4 |
2 |
1 |
1 |
1 |
2 |
5 |
1 |
20 |
7 |
10,4 |
3,6 |
27 |
14,0 |
40-45 anni |
3 |
0 |
8 |
1 |
3 |
0 |
5 |
1 |
1 |
2 |
2 |
3 |
10 |
4 |
32 |
11 |
16,6 |
5,7 |
43 |
22,2 |
46-50 anni |
8 |
0 |
11 |
3 |
1 |
0 |
1 |
3 |
4 |
3 |
13 |
4 |
8 |
8 |
46 |
21 |
23,8 |
10,9 |
67 |
34,8 |
> di 50 anni |
1 |
0 |
8 |
3 |
1 |
0 |
3 |
1 |
3 |
3 |
8 |
5 |
10 |
10 |
34 |
22 |
17,6 |
11,4 |
56 |
29,0 |
Totale |
13 |
0 |
35 |
8 |
5 |
0 |
13 |
7 |
9 |
9 |
24 |
14 |
33 |
23 |
132 |
61 |
68,4 |
31,6 |
193 |
La tabella 3 è relativa alla
composizione delle Funzioni-obiettivo in ordine al dato anagrafico dei
docenti.
L’osservazione della distribuzione presenta alcune particolarità:
più della metà dei docenti ha un’età compresa tra i 46 e i 50
anni; mentre si nota una considerevole rarefazione dei giovani. E’
evidente come in alcuni ordini di scuola la presenza di docenti giovani
sia irrilevante (materna) o molto limitata, con picchi di appena 9
unità nella scuola elementare e 6 nella secondaria superiore. Pur nella
esiguità delle presenze relative alla prima fascia d’età (26-39 anni),
è da notare come nella scuola elementare si registri il maggior numero di
Funzioni-obiettivo. Infatti sommando i dati provenienti dalle Direzioni
Didattiche a quelli degli Istituti Comprensivi, 15 Funzioni-obiettivo del
segmento scuola elementare rientrano nella prima fascia d’età e tra
questi non ci sono docenti con meno di 30 anni di età. Questo dato
potrebbe essere letto in relazione al blocco dei concorsi a cattedra che
ha di fatto fermato le immissioni in ruolo delle giovani generazioni,
effetto che si riflette soprattutto nelle secondarie di primo e secondo
grado dove l'età media dei docenti a contratto a tempo indeterminato
supera i 40 anni.
Ancora interessante notare come nella scuola secondaria
superiore, nelle due prime fasce d'età (26-39 anni e 40-45 anni), le
presenze, fanno registrare una preponderanza della presenza femminile
nelle Funzioni-obiettivo, mentre nella fascia compresa tra i 46 ed i 50
anni la presenza di docenti maschi e femmine è perfettamente coincidente.
Questa scarsa presenza della componente maschile tra le fasce più giovani
è confermata dell'andamento dei dati relativi agli altri ordini di
scuola, dove la frequenza va da 1 a 4. Ciò sembra attestare un
disinteresse delle giovani generazioni maschili per la professione
docente, in genere, o per la Funzione-obiettivo, in modo particolare.
Tab. 4
Docente materna |
Docente Elementare |
Docente Media |
Docente Secondaria II grado |
Sostegno |
|
Sostegno |
4 |
Sostegno |
5 |
Sostegno |
0 |
IRC |
|
IRC |
|
IRC |
2 |
IRC |
1 |
|
Amb. Linguistica |
23 |
Area Linguistica |
21 |
Lettere/storia-filosofia |
17 |
|
Amb. Matematica |
11 |
Area Matematica |
10 |
Matematica |
6 |
|
Amb. Antropologico |
5 |
Area lingue straniere |
2 |
Lingue Straniere |
1 |
|
Lingua Straniera |
2 |
Ed. Fisica |
2 |
Disc. EconomGiuridiche |
6 |
|
Doc. Psicologo |
1 |
Ed. Artistica |
4 |
Chimica |
1 |
|
|
Ed. Tecnica |
4 |
Scienze |
3 |
|
|
Ed. Musicale |
2 |
Ed. Fisica |
1 |
|
|
Utiliz. Dispersione Scol. |
1 |
Disc. Tecnologiche/lab. |
3 |
|
|
|
Istitutori |
3 |
|
|
|
Storia dell’Arte |
1 |
|
|
|
Informatica |
2 |
|
|
|
Scienze Agrarie |
1 |
|
|
|
|
|
Mancano 6 dati (Ist.Compren.) Mancano 9 dati (Dir.Did.) |
Mancano 2 dati |
Mancano 10 dati |
La tabella n. 4 evidenzia la ripartizione delle Funzioni-obiettivo
secondo il profilo professionale derivante dalla disciplina o dall’ambito
disciplinare di appartenenza. Il tentativo è quello di vedere in quale
misura la disciplina o l’ambito disciplinare possano avere influenzato l’adesione
all’incarico di Funzione-obiettivo. Non viene considerata la lettura
della scuola materna in quanto tutti i docenti interagiscono con attività
nei diversi campi di esperienza e non per ambiti disciplinari.
Dalla tabella emerge un dato evidente: i docenti di
sostegno incaricati di Funzione-obiettivo appartengono solo alla scuola
elementare e alla scuola media. Inoltre l'area disciplinare più presente
è quella linguistico-espressiva, infatti, sommando i dati provenienti da
Scuola Elementare, Media e Secondaria di secondo grado ben 61
Funzioni-obiettivo appartengono a questa area. Nella scuola media, poi, 12
Funzioni-obiettivo sono state assegnate a docenti dell’Educazione. Ciò
viene a contraddire la convinzione che queste siano la “cenerentola”
del panorama disciplinare. Stando invece ai dati emersi, il ruolo della
“cenerentola”, questa volta, spetta all’insegnamento delle Lingue
Straniere che tra tutti gli ordini di scuola vede impegnati solo n. 5
Funzioni-obiettivo.
La lettura del dato relativo alle Educazioni della
scuola media si presta, anche, ad una ulteriore osservazione: quella che
le vede nella condizione di discipline per le quali non è previsto un
tempo aggiuntivo legato alla correzione dei compiti o alla strutturazione
delle prove di verifica. Questo tipo di lettura, però, ancorché
spiacevole in quanto farebbe supporre che il ruolo della
Funzione-obiettivo sia stato visto come un peso e un sovraccarico di
lavoro da destinare a chi “ha più tempo”, viene contraddetto dalla
presenza notevole dell' area dell’Educazione linguistica,
tradizionalmente considerata come disciplina produttrice di molto lavoro
“sommerso”.
La mancanza di 27 dati non ha permesso un panorama più
completo della ripartizione delle Funzioni-obiettivo secondo l’area
disciplinare, ma si è comunque potuto individuare un trend al quale si
affianca l’analisi del rapporto tra area disciplinare e area d’intervento
delle Funzioni-obiettivo, evidenziato più aventi dalla tabella 6 delle
pagine seguenti.
Tab. 5
TIPOLOGIA SCUOLE |
GENERE |
TOTALE |
|
M |
F |
|
Materna |
0 |
2 |
2 |
Elementare |
3 |
7 |
10 |
Media |
2 |
4 |
6 |
IC Materna |
0 |
0 |
0 |
IC Elementare |
4 |
1 |
5 |
IC Media |
1 |
1 |
2 |
Superiori |
3 |
4 |
7 |
TOTALE |
13 |
19 |
32 |
Ciò che viene individuato nella
tabella 5 è la frequenza tra le Funzioni- obiettivo della funzione
vicaria e la composizione di queste per genere. Per poter interpretare
correttamente questi dati, è necessario ricordare, seppure velocemente,
alcuni passaggi fondamentali della normativa sull'argomento:
L’art. 28 del CCNL, funzioni strumentali al
piano dell’offerta formativa, comma 6 che recita ”L’incarico
di collaboratore vicario dei capo d'istituto è equiparato ai
fini del trattamento economico agli incarichi di cui al presente
articolo e rientra nei limiti numerici previsti dal precedente comma 4”;
Gli artt. 6, 10, 11, 14, 17, 37 del CCNL;
La nota MPI - Direzione Generale istruzione media non
statale - prot. n° 254/D del 17.12.1999, in cui si stabilisce che
“… relativamente ai docenti nominati collaboratori vicari,
la partecipazione alle attività di formazione per le
funzioni obiettivo non riveste carattere di obbligatorietà”.
Tra i 32 vicari presenti due, pur non avendo alcuna
attribuzione di area, in risposta al questionario distribuito il 27
gennaio, hanno specificato di voler partecipare ugualmente alla
formazione. Nelle scuole di Rieti il numero dei vicari senza attribuzione
di Funzione-obiettivo è di venti. Quindi venti Collegi dei docenti hanno
voluto considerare la funzione vicario come ulteriore Funzione-obiettivo,
al di là delle aree e oltre la formazione. Questa scelta è stata fatta,
nella maggior parte dei casi in seguito a seguito dell’applicazione dell’art.
37, comma 2 del CCNI e dell’Intesa tra MPI e OO.SS. del 28.10.1999. Dei
vicari titolari di Funzione-obiettivo vedremo anche, di seguito, l’incidenza
nelle 4 aree.
Tab. 6
AREA |
ELEMENTARE |
MEDIA |
SEC. II GRADO |
1 |
Ambito linguistico espressivo/antropologico |
11 |
Lettere |
6 |
Lettere/Storia Filosofia |
5 |
|
Lingua straniera |
2 |
Scienze matematiche |
5 |
Matematica |
2 |
|
Ambito matematico |
3 |
Ed. Fisica |
2 |
Storia dell’Arte |
1 |
|
Vicario |
3 |
Ed. Artistica |
1 |
Economia aziendale |
1 |
|
|
Ed. Tecnica |
1 |
Vicario |
4 |
|
|
Sostegno |
1 |
|
|
|
Vicario |
6 |
|
2 |
Ambito linguistico espressivo/antropologico |
8 |
Lettere |
6 |
Lettere/Storia Filosofia |
4 |
|
Lingua straniera |
12 |
Scienze matematiche |
1 |
Informatica |
2 |
|
Ambito matematico |
2 |
Lingua straniera |
2 |
Lingua straniera |
1 |
|
Vicario |
4 |
Ed. Artistica |
2 |
IRC |
1 |
|
|
Ed. Tecnica |
3 |
|
|
|
Ed. Musicale |
1 |
|
|
|
IRC |
1 |
|
|
|
Sostegno |
2 |
|
|
|
Vicario |
1 |
|
3 |
Sostegno |
4 |
Lettere |
8 |
Matematica |
3 |
|
Ambito logico/matematico |
3 |
Scienze matematiche |
2 |
Chimica/Scienze |
3 |
|
Docente psicologo |
1 |
Sostegno |
1 |
Lettere |
2 |
|
Ambito linguistico/espressivo |
1 |
Ed. Musicale |
1 |
Diritto/Economia |
1 |
|
Lingua straniera |
1 |
Ed. Fisica |
1 |
|
4 |
Ambito linguistico/espressivo |
1 |
Lettere |
1 |
Laboratorio |
2 |
|
Vicario |
2 |
|
Economia aziendale |
3 |
|
|
|
Discipline tecnologiche |
2 |
|
|
|
Ed. Fisica |
1 |
|
|
|
Matematica |
1 |
|
|
|
Diritto/Economia |
1 |
|
|
|
Scienze umane e sociali |
1 |
|
|
|
Vicario |
1 |
Tab. 7
|
MATERNA |
ELEMENTARE |
IST. COMPRENSIVO |
MEDIA |
SEC. II GRADO |
|
|
|
Materna |
Elementare |
Media |
|
|
ESPERIENZE ORGANIZZATIVE |
Quadro orario |
12 |
31 |
3 |
14 |
10 |
15 |
19 |
Attività didattica |
12 |
40 |
3 |
12 |
13 |
32 |
43 |
Modularità |
4 |
28 |
0 |
11 |
3 |
8 |
7 |
Altro |
2 |
9 |
2 |
2 |
1 |
5 |
17 |
ESPERIENZE DI COORDINAMENTO |
Consigli di classe/interclasse |
13 |
32 |
1 |
16 |
13 |
28 |
46 |
Gruppi di studio |
5 |
16 |
1 |
4 |
4 |
9 |
19 |
Tutoring |
3 |
5 |
0 |
5 |
4 |
11 |
14 |
Attività extracurriculari |
7 |
25 |
0 |
10 |
8 |
25 |
36 |
Orientamento/continuità |
11 |
23 |
1 |
8 |
10 |
26 |
24 |
Recupero/dispersione |
1 |
11 |
0 |
2 |
2 |
13 |
22 |
Altro |
0 |
14 |
0 |
2 |
2 |
5 |
14 |
ESPERIENZE DI GESTIONE |
Vicario |
4 |
20 |
0 |
11 |
7 |
11 |
22 |
Documentazione |
1 |
16 |
1 |
1 |
1 |
11 |
10 |
Ricerca |
3 |
8 |
0 |
1 |
1 |
3 |
8 |
Rapporti extrascuola |
6 |
1 |
0 |
9 |
2 |
4 |
24 |
Altro |
0 |
12 |
0 |
0 |
5 |
7 |
12 |
La tabella 7 approfondisce la conoscenza del profilo professionale
delle Funzioni-obiettivo andando a considerare le esperienze pregresse e
spesso “sommerse” che i docenti hanno accumulato e che hanno
costituito ragione della loro individuazione.
Le esperienze precedenti sono state classificate in ordine a:
organizzazione, coordinamento, gestione.
E’ proprio in questa ultima area delle esperienze pregresse che
compaiono i dati più interessanti: un totale di 75 docenti incaricati di
Funzioni-obiettivo ha avuto esperienze di gestione come vicario; alcuni
continuano ad esserlo e sono una parte di quei 30 vicari con attribuzione
di Funzione-obiettivo rappresentato dalla tabella 5; altri hanno
abbandonato l’esperienza, ma, evidentemente, hanno fatto tesoro delle
competenze acquisite. Sempre nell'area della gestione, alla voce documentazione
appaiono risultati che meritano una riflessione. Intanto Scuola
Materna e Istituti Comprensivi sono quelle realtà scolastiche che possono
vantare un minor numero di esperienze di questo genere, mentre scuola
elementare e secondaria di secondo grado, in confronto, appaiono più
versate su questo fronte; ma se si analizzano le descrizioni date per tali
attività risulta che in pochissimi casi il compito di documentazione è
stato inteso nel suo corretto significato. Sempre nell’area della
gestione, poche sono le risposte alla voce ricerca, che potrebbe
essere ancora troppo nuova come modalità di lavoro.
Nell’area delle esperienze di coordinamento il dato più
interessante risulta essere l'esiguità di esperienze relative alla
gestione delle attività extracurricolari negli Istituti
Comprensivi, dato che può essere interpretato come legato alla diffusa
presenza di tempi pieni, tempi lunghi e tempi prolungati in questo tipo di
Istituti; non sembra invece avere una giustificazione il dato relativo
alla voce continuità / orientamento negli Istituti Comprensivi,
che registra 19 risposte complessive: veramente poche considerata la
valenza orientativa e l'intrinseca vocazione alla continuità
dell'Istituto Comprensivo. I dati relativi alla voce gruppi di studio confinano
agli ultimi posti scuola materna e scuola media in genere, mentre la
scuola elementare sembra difettare in questo tipo di esperienza solo se
inserita in Istituto Comprensivo (dove non prevale, sembra, questo tipo di
attività).
Per quanto riguarda le esperienze organizzative è interessante
il dato riportato alla voce modularità, veramente irrilevante per
le scuole secondarie di primo e secondo grado.
Una riflessione meritano anche le voci altro per le quali non è
possibile creare delle categorie in quanto sia il linguaggio utilizzato,
sia le attività descritte, creano uno sfrangiamento del dato informativo.
Tab. 8
AREE |
MATERNA |
ELEMENTARE |
MEDIA |
IST. COMPRENSIVO |
SEC. II GRADO |
TOTALE |
|
|
|
|
MATERNA |
ELEMENT |
MEDIA |
|
|
1 |
4 |
14 |
13 |
0 |
8 |
5 |
14 |
58 |
2 |
4 |
15 |
12 |
3 |
3 |
7 |
9 |
53 |
3 |
3 |
8 |
9 |
2 |
4 |
4 |
10 |
40 |
4 |
1 |
4 |
0 |
0 |
4 |
1 |
13 |
23 |
Le aree 1 e 2 sono senza dubbio
quelle in cui si è maggiormente concentrata l’assegnazione da parte dei
Collegi dei docenti. Ciò evidenzia la necessità da parte delle scuole di
valorizzare il versante interno per il sostegno alla gestione e all’organizzazione
delle proprie attività, nonché per il sostegno del lavoro dei docenti
stessi. La scarsa incidenza dell’area 4 può far supporre una scarsa
considerazione delle opportunità offerte dal rapporto con gli Enti
pubblici, con le Agenzie del Territorio e con il raccordo scuola/lavoro.
Nell’analitico si evince come soltanto la scuola superiore abbia dato
risalto al significato dell'area 4, trovandosi coinvolta nei progetti di
partenariato, di stages formativi, di formazione integrata superiore e di
corsi postqualifica e postdiploma. L’analisi del rapporto tra funzione
assegnata e disciplina/ambito disciplinare/funzione vicario (vedi tab. 6),
evidenzia che:
quasi la metà dei docenti di sostegno operano sulla
terza area;
l'ambito linguistico espressivo e le discipline
letterarie sono quelle che, in ciascuna area, fanno registrare una
considerevole consistenza numerica, a differenza di quanto accade nell’
area 4, dove, al di là della scarsa frequentazione delle
Funzioni-obiettivo, prevalgono gli insegnamenti di discipline tecnico -
tecnologico - scientifiche;
i docenti vicari sono più presenti nell’espletamento
dell’area 1, così come accade per le Educazioni della Scuola Media.
|
Materna |
Elementare |
Media |
Ist. Comprensivo |
Sec. II grado |
Assegnazione più aree |
4 |
17 |
20 |
16 |
24 |
Mancanza di individuazione di area prevalente |
1 |
2 |
2 |
2 |
11 |
Tab. 9
AREA |
DESCRIZIONE FUNZIONALE |
N° |
|
Docente Vicario (senza ulteriori precisazioni) |
|
|
Docente Vicario (con attribuzione di funzioni) |
|
1 Tot. 58 |
1.a |
Coordinamento delle attività del piano |
45 |
|
1.b |
Coordinamento della progettazione curriculare |
42 |
|
1.c |
Valutazione delle attività del piano |
48 |
|
1.d |
Coordinamento dei rapporti tra la scuola e le famiglie |
34 |
|
1.altro |
Altro |
9 |
2 Tot. 53 |
2.a |
Analisi dei bisogni formativi e gestione del piano di formazione
e aggiornamento |
39 |
|
2.b |
Accoglienza dei nuovi docenti |
27 |
|
2.c |
Produzione dei materiali didattici |
38 |
|
2.d |
Coordinamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie e della
biblioteca |
36 |
|
2.e |
Cura della documentazione educativa |
33 |
|
2.f |
Coordinamento nella scuola delle attività di tutoraggio connessa
alla formazione universitaria dei docenti |
3 |
|
2.altro |
Altro |
8 |
3 Tot. 40 |
3.a |
Coordinamento delle attività extracurriculari |
43 |
|
3.b |
Coordinamento e gestione delle attività di continuità,
orientamento e tutoraggio |
45 |
|
3.c |
Coordinamento delle attività di compensazione, integrazione e
recupero |
33 |
|
3.altro |
Altro |
3 |
4 Tot. 23 |
4.a |
Coordinamento dei rapporti con Enti pubblici o agenzie anche per
la realizzazione di stages formativi |
29 |
|
4.b |
Coordinamento delle attività di scuola-lavoro e di stages
formativi |
13 |
|
4.c |
Coordinamento delle attività con la formazione professionale |
10 |
|
4.altro |
Altro |
7 |
La tabella 9 indica le caratteristiche interne alle aree di intervento
delle Funzioni-obiettivo. L'attribuzione dei diversi obiettivi e la
frequenza di ognuno attestano come l'assegnazione di più aree
abbia ridistribuito in modo quasi paritario gli obiettivi. Molto
frequenti, comunque, appaiono quegli obiettivi che fanno riferimento alla
valutazione. Interessante è notare la scarsa consistenza dell’obiettivo
2f, la cui modesta rappresentatività avvia ad una riflessione su quanto
ci sia ancora da fare per consentire un effettivo potenziamento del
concetto di educazione permanente.
Tab. 10
AMBITI TEMATICI IDENTIFICATI |
MATERNA |
ELEMENTARE |
IST. COMPRENSIVO |
MEDIA |
SEC. II GRADO |
TOT |
% |
|
|
|
Materna |
Elementare |
Media |
|
|
|
|
AREA DELL’ORGANIZZAZIONE |
10 |
35 |
1 |
15 |
13 |
29 |
41 |
144 |
36,8 |
AREA DELLA RELAZIONE |
3 |
13 |
5 |
8 |
4 |
19 |
17 |
69 |
17,6 |
AREA PEDAGOGICO-DIDATTICA |
7 |
15 |
2 |
8 |
6 |
16 |
24 |
78 |
20,0 |
AREA NORMATIVA |
7 |
19 |
0 |
9 |
4 |
11 |
32 |
82 |
21,0 |
ALTRO |
2 |
0 |
0 |
0 |
0 |
*16 |
0 |
18 |
4,6 |
TOTALE |
29 |
82 |
8 |
40 |
27 |
186 |
114 |
391 |
|
L’alto numero delle proposte
riferite all’area dell'organizzazione (n.144) sono un dato di estremo
interesse dal momento che i contenuti della sperimentazione dell’autonomia
(adattamento calendario, flessibilità, articolazione dei gruppi,
insegnamenti facoltativi / integrativi / aggiuntivi, collaborazione rete
tra scuole, anno ponte, unità del curricolo) sono stati oggetto di
attuazione durante l’elaborazione del Piano dell’ Offerta Formativa.
Inoltre tale propensione è avvalorata dalle richieste che compaiono alla
voce “altro”, dove si elencano argomenti come: mudularità,
flessibilità, valutazione.
Dalla lettura della tab. 10 si può, inoltre, ipotizzare che la
formazione delle Funzioni-obiettivo deve avere alcuni denominatori comuni,
quali: normativa; conoscenze pedagogico - didattiche; tecniche
relazionali. Al riguardo potrebbero essere attivati moduli tematici dove
la spinta motivazionale e la scelta di un percorso personale, calibrato su
specifici bisogni, possano giocare un ruolo importante per la crescita
formativa dei docenti coinvolti e per il potenziamento dei livelli di
qualificazione professionale.
tab. 11
MODALITA’ DI ORGANIZZAZIONE |
MATER |
ELEMENT |
IST. COMPRENSIVO |
MEDIA |
SEC. II Grado |
TOT |
% |
|
|
|
Mater |
Elemen |
Media |
|
|
|
|
Gruppi verticali - decentrato sul territorio |
3 |
16 |
4 |
10 |
9 |
6 |
12 |
60 |
17,9 |
Gruppi verticali - Rieti capoluogo |
1 |
9 |
1 |
9 |
7 |
22 |
11 |
60 |
17,9 |
Gruppi primaria e secondaria - Rieti capoluogo |
9 |
16 |
* |
* |
* |
6 |
29 |
60 |
17,9 |
Orario mattino |
3 |
11 |
1 |
4 |
5 |
10 |
6 |
40 |
11,9 |
Orario pomeriggio |
5 |
3 |
0 |
4 |
3 |
1 |
8 |
24 |
7,2 |
Giornate intensive |
4 |
23 |
3 |
6 |
7 |
22 |
26 |
91 |
27,2 |
TOTALE |
25 |
78 |
9 |
33 |
31 |
67 |
92 |
335 |
|
La lettura della
tabella 11 presenta infine tre indici di gradimento perfettamente identici
riferiti a tre diverse modalità organizzative: mentre per i primi due
(gruppi verticali - decentrato sul territorio e gruppi verticali - Rieti
capoluogo) si può ipotizzare la necessità di fruire di una formazione
nel capoluogo per quanti vi sono residenti e decentrata sul territorio per
quanti sono residenti in provincia, la terza indicazione relativa alla
richiesta di una formazione organizzata per gruppi distinti di scuola
primaria e secondaria (dato peraltro non presente negli Istituti
Comprensivi) offre motivi per l’avvio di una più approfondita
riflessione di cui le prossime attività formative non potranno non tener
conto.
All. A
Provveditorato agli Studi di Rieti
UFFICIO STUDI E PROGRAMMAZIONE
SCHEDA RILEVAZIONE - FUNZIONE OBIETTIVO
COGNOME E NOME |
|
DATA DI NASCITA |
|
RESIDENZA |
|
SEDE DI SERVIZIO |
|
MATERNA o
ELEMENTARE o
MEDIA o
SUPERIORE o
TITOLI PROFESSIONALI
ESPERIENZE DI ORGANIZZAZIONE
QUADRO ORARIO o
ATTIVITA’ DIDATTICA o
MODULARITA’ o
ALTRO________________________________________________________________________________
ESPERIENZE DI COORDINAMENTO
CONSIGLI DI CLASSE/INTERCLASSE o
ATTIVITA’ EXTRACURRICULARI o
GRUPPI DI STUDIO o
ORIENTAMENTO-CONTINUITA’ o
TUTORING o
RECUPERO-DISPERSIONE o
ALTRO________________________________________________________________________________
ESPERIENZE DI GESTIONE
FUNZIONE VICARIA o
RAPPORTI CON L’EXTRASCUOLA o
DOCUMENTAZIONE o
(specificare)
___________________________________________________________
RICERCA o
(specificare)
___________________________________________________________
ALTRO ______________________________________________________________
AREA ASSEGNATA
o GESTIONE DEL POF:
Coordinamento delle attività del piano
Coordinamento della progettazione curriculare
Valutazione delle attività del piano
Coordinamento dei rapporti tra la scuola e le famiglie
Altro
_____________________________________________________________________________________
o SOSTEGNO AL LAVORO DEI
DOCENTI:
Analisi dei bisogni formativi e gestione del piano di
formazione e aggiornamento
Accoglienza dei nuovi docenti
Produzione dei materiali didattici
Coordinamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie e
della biblioteca
Cura della documentazione educativa
Coordinamento nella scuola delle attività di
tutoraggio connessa alla formazione universitaria dei docenti
Altro
____________________________________________________________________________________
o INTERVENTI E SERVIZI PER
STUDENTI:
Coordinamento delle attività extracurriculari
Coordinamento e gestione delle attività di continuità, orientamento e
tutoraggio
Coordinamento delle attività di compensazione, integrazione e recupero
Altro
____________________________________________________________________________________
o REALIZZAZIONE DI
PROGETTI FORMATIVI D’INTESA CON ENTI ED ISTITUZIONI ESTERNI ALLA SCUOLA:
Coordinamento dei rapporti con Enti pubblici o agenzie anche per la
realizzazione di stages formativi
Coordinamento delle attività di scuola-lavoro e di stages formativi
Coordinamento delle attività con la formazione professionale
Altro
____________________________________________________________________________________
BISOGNI FORMATIVI:
PROPOSTE OPERATIVE PER L’ORGANIZZAZIONE DEL CORSO DI FORMAZIONE:
ALTRO:
Data _______________________
Firma___________________________________
All. B
PROVVEDITORATO AGLI STUDI DI RIETI
FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
DIREZIONI DIDATTICHE |
Funzioni base |
Funz. Art. 37 c. 2 CCNI |
Ulteriori funzioni |
|
|
|
a |
b |
c |
d |
e |
ANTRODOCO |
3 |
|
|
|
1 |
|
|
BORGOROSE |
3 |
|
|
|
|
|
|
CITTADUCALE |
4 |
|
|
|
|
|
1 |
CONTIGLIANO |
3 |
|
|
|
1 |
|
|
FARA SABINA |
4 |
1 |
|
|
1 |
|
|
MAGLIANO |
4 |
|
|
|
|
|
1 |
POGGIO MIRTETO |
4 |
|
|
|
|
|
1 |
POGGIO MOANO |
4 |
|
|
|
|
|
1 |
RIVODUTRI |
3 |
|
|
|
1 |
|
|
RIETI I |
4 |
1 |
|
|
1 |
|
|
RIETI II |
4 |
1 |
|
|
1 |
|
|
RIETI III |
4 |
1 |
|
|
1 |
|
|
SCUOLE MEDIE |
ANTRODOCO |
3 |
|
|
|
|
|
|
BORGOROSE |
3 |
|
|
|
|
|
|
CANTALICE |
3 |
|
|
|
|
|
|
CITTADUCALE |
3 |
|
|
|
|
|
|
CONTIGLIANO |
3 |
|
|
|
|
|
|
MAGLIANO |
3 |
|
|
|
1 |
|
|
PASSO CORESE |
3 |
|
|
|
|
|
|
POGGIO MIRTETO |
3 |
|
|
|
1 |
|
|
POGGIO MOIANO |
3 |
|
|
|
|
|
|
RICCI RIETI |
3 |
|
|
|
|
|
|
SISTI RIETI |
4 |
|
|
|
|
|
1 |
SASSETTI RIETI |
3 |
|
|
|
|
|
1 |
PASCOLI RIETI |
3 |
|
|
|
|
1 |
|
ISTITUTI COMPRENSIVI |
AMATRICE |
3 |
1 |
|
|
1 |
|
|
CASPERIA |
3 |
1 |
|
|
|
|
|
FORANO |
3 |
1 |
|
|
|
|
|
LEONESSA |
3 |
1 |
|
|
|
|
|
MONTOPOLI |
3 |
1 |
|
|
1 |
|
|
PESCOROCCHIANO |
3 |
1 |
|
|
|
|
|
PETRELLA |
3 |
1 |
|
|
1 |
|
|
POGGIO NATIVO |
3 |
1 |
|
|
|
|
|
ROCCASINIBALDA |
3 |
1 |
|
|
|
|
|
TORRICELLA |
3 |
1 |
|
|
1 |
|
|
TORRI |
3 |
1 |
|
|
|
|
|
ISTITUTI SUPERIORI |
IST. MAGISTRALE RIETI |
4 |
|
|
1 |
|
|
|
LICEO GINNASIO RIETI |
3 |
|
|
1 |
|
|
|
LICEO SCIENTIFICO RIETI |
4 |
|
|
1 |
|
|
|
LICEO SCIENTIFICO POGGIO MIRTETO |
4 |
|
|
1 |
|
|
|
ITC RIETI |
4 |
1 |
|
|
|
|
1 |
ITC POGGIO MIRTETO |
3 |
|
|
|
|
|
|
POLO DIDATTICO FARA SABINA |
4 |
|
|
1 |
|
|
|
ITIS RIETI |
4 |
|
|
1 |
|
|
|
ITG RIETI |
3 |
|
|
|
|
|
|
IPS AGRICOLTURA E AMBIENTE RIETI |
5 |
|
|
|
|
|
|
IPS INDUSTRIA E ARTIGIANATO RIETI |
3 |
|
|
|
|
|
1 |
IPS SERVIZI TURISTICI E COMMERCIALI RIETI |
4 |
1 |
|
1 |
|
|
|
IPS ALBERGHIERO E RISTORAZIONE RIETI |
6 |
1 |
|
|
|
|
|
IS ARTE RIETI |
3 |
|
|
1 |
|
|
|
TOTALE |
171 |
18 |
|
8 |
13 |
1 |
8 |
Legenda
a : art. 37, comma 2 b:
elevamento obbligo scolastico c:
continuità educativa d:
corsi 150 ore e:
popolazione scolastica
5 |
PREMESSA |
7 |
|
9 |
ANALISI DELLE SCHEDE QUESTIONARIO |
10 |
Distribuzione delle Funzioni Obiettivo nelle Istituzioni
scolastiche |
11 |
Composizione per genere |
13 |
Composizione per età |
15 |
Composizione per area disciplinare di insegnamento |
17 |
Vicari con attribuzioni di Funzioni Obiettivo |
18 |
Rapporto tra funzione assegnata e disciplinare - ambito
disciplinare - funzione vicaria |
19 |
Composizione per esperienze pregresse |
21 |
Ripartizione Funzioni Obiettivo tra le quattro aree |
22 |
Le Funzioni Obiettivo nelle caratteristiche interne alle varie
aree |
23 |
Ambiti proposti per la formazione - contenuti formativi |
24 |
Proposte per l’organizzazione della formazione |
25 |
STRUMENTI DI LAVORO |
27 |
All. A |
29 |
All. B |
|