LE FESTE
Giovanni Vittorini, (Giovannino), ci ha raccontato che la sera di Natale si accendeva il camino con un gran ciocco.
Il Sig. G.Vittorini racconta agli alunni come si festeggiava il Natale
I genitori con l'attizzatoio battevano sul ciocco acceso che sprizzava
scintille e contemporaneamente buttavano un soldo per terra, così i
bambini credevano che quel soldino fosse uscito dal ciocco, perchè la
Befana o Babbo Natale lo avevano tirato. A Natale, si usava fare, come
oggi, il presepe e l'albero di Natale. Le statuine erano di gesso.
I dolci tipici del Natale erano la crostata, il castagnaccio e il ciambellone ("ciambellotto"). Coloro che avevano i soldi, a Canale solo
pochi impiegati, potevano permettersi il torrone.
A Capodanno si tentava di aspettare la mezzanotte giocando a
tombola, a carte oppure ascoltando le nonne che raccontavano le storie
intorno al focolare; ma difficilmente si arrivava a quell'ora, anche perchè non c' erano i fuochi d' artificio e nemmeno lo spumante per brindare.
Per la Befana, i bambini preparavano le calze che poi venivano
riempite con dolci, mandarini, cenere e carbone.
LA PASQUA
Durante la settimana che precedeva la Pasqua non venivano suonate le campane perchè si era in lutto per la morte di Gesù, (si diceva infatti che le campane erano legate), e i bambini per il paese giravano con uno strumento chiamato "trik trak", che faceva un rumore particolare
e avvertiva la popolazione dell'inizio delle varie cerimonie religiose.
Il venerdì e il sabato santo il prete passava per le case a benedirle e perciò si apparecchiava con la tovaglia più bella e si imbandiva la tavola con l'abbacchio, l'aglio, la cipolla, la crostata, il ciambellone, la "palombella"; chi ne aveva la possibilità preparava anche le pizze di Pasqua (non c'erano ancora le uova di cioccolato).
A Canale non si festeggiava la Pasquetta con una scampagnata:
solo gli abitanti di Tolfa venivano tutti gli anni con il pullman
alI 'Eremo per fare la comunione e la merenda."
Al posto della Pasquetta, la domenica successiva alla Pasqua,
c'era la "merendella", una colazione all'aperto in cui si mangiava la
"palombella", in pratica una pizza di Pasqua con un uovo al centro, che
venivano cotti insieme al forno.
Prima della scampagnata però si faceva un gioco che consisteva
nel trovare le uova sode nascoste la notte prima dai genitori: poi queste venivano mangiate durante la colazione.
SAN BARTOLOMEO
San Bartolomeo, il patrono del paese, si festeggiava, (e si festeggia tuttora), ad agosto, per tre giorni: diventava un momento di pausa nei
lavori agricoli.
Era la festa preferita dai canalesi, che si affollavano davanti alle bancarelle che offrivano dolci particolari, tra cui liquirizie a forma di pesce, i cosiddetti "pescetti". Tra i giochi più seguiti c'era la tombola, il tiro alla fune, la gara degli spaghetti, l' albero della cuccagna ed in fine i fuochi d'artificio.
Caratteristico era lo spettacolo dei "poeti a braccio": alcune persone di Canale o dei paesi vicini, come Tolfa, improvvisavano dei dialoghi cantati; cantando così e a lungo, sentivano sete: allora bevevano il vino dai fiaschi che avevano vicino, sul palco, e con le loro battute in rima, che diventavano sempre più spiritose, divertivano molto il pubblico.
LA CORSA DEL "BIGONZO"
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Foto
tratta da "Alla scoperta di Canale Monterano" |
La corsa del "bigonzo", (la cui origine risale alle antiche feste legate alla vendemmia), si è svolta per la prima volta a Canale nel 1968, organizzata dal sig. Fulvio Evangelista, che era allora presidente
dell' Associazione Pro-Loco e che per molti anni ne è stato il direttore.
Da circa otto anni la manifestazione coincide con la festa di San
Bartolomeo.
La corsa attraversa la via principale, inizia di fronte alla Chiesa e termina lungo la via del Comune; i "bigonzi" sono di legno e devono
pesare, carico compreso, 45 kg; alI'inizio, nel "bigonzo" veniva messa
della sabbia, oggi vi si trasporta un bambino.
Nei primi anni hanno gareggiato solo quattro rioni: le Casenove, la
Carraiola, il Centro, il Castagno; oggi partecipano tutti gli altri, compreso Montevirginio. Il rione che ha vinto più volte, anche il primo anno, è il Centro; il premio per il vincitore consiste in una medaglia o in una targa, mentre il rione riceve il "Palio".
Dopo la corsa si festeggia con una cena a base di "porchetta".
Gli
stemmi delle sei contrade |
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Gli stemmi dei rioni furono ideati dal sig. Evangelista e alcuni si rifanno alla storia del paese:
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la Carraiola: ha come emblema la "rampa", cioè il leone rampante;
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le Casenove: un castello, che ricorda gli insediamenti ottenuti
dal disboscamento della selva che copriva il territorio di Canale;
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Stigliano: la fontana, che ricorda le acque termali;
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Montevirginio: l'orso della famiglia degli Orsini, in particolare
del duca Virginio, fondatore della frazione;
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il Castagno: un albero, certamente un castagno;
il Centro: l'aquila simbolo di forza (scelto dagli stessi abitanti
del rione).
Anche i colori che contraddistinguono i rioni, ci ha raccontato il
sig. Evangelista, sono stati ideati da lui utilizzando quelli di alcune
squadre di calcio:
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Carraiola: verde-nero (squadra del Venezia)
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Montevirginio:
bainco-rosso (squadra del Bari)
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Centro: rosso-nero (squadra del Milan)
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Casenove: bianco-azzurro (squadra della Lazio)
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Castagno: giallo-rosso (squadra della Roma)
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Stigliano: rosso-verde (squadra della
Ternana).
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Foto tratta da "Alla scoperta di Canale Monterano" la sfilata storica |
La corsa è preceduta da una sfilata storica molto curata: il corteo
si apre con la cavalleria; seguono i porta-premi e i gonfalonieri, poi
le "chiarine", i tamburini, gli armigeri a piedi, il capitano delle guardie che scorta il principe e la principessa, le dame di corte e i cavalieri; infine i "bigonzi", i "bigonzieri" e gli sbandieratori.
Le comparse sfilano al ritmo dei tamburi e indossano costumi
splendidi che i primi anni venivano gentilmente concessi dal Teatro
dell'Opera di Roma e in seguito confezionati dalle sarte più brave di
Canale Monterano. Alla fine della corsa il costume più bello viene premiato.
Lungo la via principale, luogo della sfilata, sventolano a destra le bandiere del Comune e della Pro -Loco, a sinistra vengono innalzati
gli scudetti e, nella via che porta al Comune, le bandiere a "V".
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Foto tratta da "Alla scoperta di Canale
Monterano"
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