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Brutti ma Buoni
 

 

Questi biscotti vanno in tavola accanto ai Cenci, per offrire maggiore scelta nel periodo di Carnevale. Il nome di questa ricetta è veramente appropriato: Brutti ... ma ... Buonissimi!

 

300 gr. di mandorle
250 gr. di zucchero
4 albumi d'uova
15 gr. di burro
cannella
vaniglia in polvere

Sbollentare le mandorle e strofinarle con un panno in modo da togliere la pellicina. Disporle su una piastra e passarle al forno caldissimo per farle abbrustolire. Quando si saranno dorate, farle raffreddare e tritarle finemente. Sbattere gli albumi a neve fermissima e amalgamarvi, un cucchiaio per volta, le mandorle tritate, lo zucchero, la cannella e la vaniglia. Mettere il composto nella casseruola e farlo asciugare a fuoco lento per 30/40 min. ca., mescolando. Togliere dal fuoco e disporre il composto a cucchiaiate, senza una forma precisa, su di una piastra imburrata. Cuocete a fuoco medio per 40 min. ca.

 

Castagnole
 

 

Sono tipiche della gastronomia friulana durante il periodo di Carnevale. Gustose e morbide, sono adatte anche ai bambini.
 

400 g di farina
4 uova
100 g di burro
50 g di zucchero
buccia di un limone grattugiata
150 g di olio
sale
100 g di zucchero al velo
cannella in polvere
un bicchierino di rum

Ponete la farina in una grande terrina e nel mezzo adagiatevi le uova, il burro fuso, il rum, lo zucchero, la buccia del limone, un pizzico di sale. Impastate il tutto di modo che la pasta risulti morbida ed omogenea. Tagliatela quindi a pezzetti come noci e arrotolateli. In una padella fate scaldare l'olio, senza farlo bollire ed immergetevi le palline poco per volta finché si gonfieranno e diventando dorate. Scolatele adagiandole su un foglio di carta assorbente e servitele coperte di cannella e zucchero al velo.

 

Chiacchiere
 

 

Questa è forse la ricetta più semplice e la più 'allegra' fra quelle dei dolci di Carnevale, ciò nonostante è quella di maggiore successo. Tanto è vero che la si ritrova in tutt’Italia, sebbene con nomi diversi: in Friuli si chiamano Grostoli, in Emilia Sfrappole, in Veneto Galani, nelle Marche Frappe, Cenci in Toscana, Chiacchiere in Campania. La variante, nelle varie ricette regionali, è costituita dal marsala, o dal vino bianco, o dall’acquavite, o dal liquore all’anice.

 

80 g di farina bianca
1 uovo
burro
2 cucchiai di marsala
sale

Impastate bene gli ingredienti e lasciate riposare per circa un'ora. Tirare con il mattarello una sfoglia sottile e con la rotella dentata ricavarne le chiacchiere. Far friggere in abbondante olio o strutto caldissimo. Spolverizzare con zucchero a velo.

 

Stelle Filanti
Quando tocchiamo il tasto 'Napoli' non si può non pensare alla creatività e alla fantasia.
 

1 kg di farina
4 uova
10 gr di lievito di birra
50 gr di burro
1/2 bicchiere di olio di oliva
un bicchiere di latte
un bicchiere di zucchero
la buccia grattugiata di limone
un pizzico di sale

Mettere sul tavolo la farina a fontana e al centro incorporare mano a mano tutti gli ingredienti; fare un impasto di giusta consistenza e lavorarlo bene, dividerlo 4 parti e formare 4 sfoglie del diametro poco più di un piatto piano; su ciascuna sfoglia formare uno strato di zucchero su tutta la superficie; avvolgere ogni sfoglia su se stessa (come si fa per la pasta fatta in casa) e tagliarli in rotolini come se fossero tagliatelle; in una padella di ferro mettere olio di arachide e friggere i rotolini; colare su carta assorbente e servire.

 

Zeppole
 

 

E’ un dolce che si ritrova nominato in antichi testi, non solo di cucina, perfino in un “Privilegio”del Viceré di Napoli, Conte di Ripacorsa (siamo nella Napoli dell’800). Si narra che il giorno di San Giuseppe, che si festeggia il 19 Marzo, i friggitori napoletani si esibivano pubblicamente nell’arte del friggere le Zeppole davanti alla propria bottega, disponendovi tutto l’armamentario necessario. Si hanno varie ricette delle Zeppole. Vene propongo due diverse versioni: la prima senza ripieno e la seconda con ripieno di crema pasticciera.
 

500 gr di farina
500 gr di acqua
sale
olio per friggere
200 gr di zucchero vanigliato

Prendete mezzo chilo di farina finissima, poi misuratela a bicchieri. In una casseruola, versate tanti bicchieri d'acqua quanti sono quelli di farina e unitevi un pizzico di sale. Ponete il recipiente sul fuoco e, appena l'acqua accenna l'inizio dell'ebollizione, buttatevi di colpo la farina. Mescolate con un cucchiaio di legno, senza mai fermarvi, il composto e, quando in un sol colpo si staccherà dalla casseruola, spegnete il fuoco. Battete la pasta sul marmo leggermente cosparso di olio, lavoratela, per circa dieci minuti, battendola energicamente col matterello. Quando la pasta sarà bene affinata e morbida, modellatela in tanti bastoncini della grandezza di un mignolo e lunghi una ventina di centimetri. Riunite le estremità dei bastoncini formando delle ciambelline ovali (non rotonde). Friggete le zeppole nella padella nera con abbondante olio caldo, a calore moderato. Durante la friggitura, bucherellatele qua e là con la punta di uno spiedino. Sgocciolatele biondissime e cospargetele abbondantemente di zucchero, mescolato ad una bustina di vaniglina