Dopo la morte di cristo ,cioè nel 1° secolo,
affluirono a Roma, dal vicino oriente comunità di credenti che
professavano la nuova fede cristiana .
La forma aristica di questo periodo è chiamata paleocristiana, perché
deriva dal greco palaios (antico), che si manifestò all’inizio con
la pittura nelle catacombe.
Le catacombe erano dei sepolcri, usati dai cristiani nel periodo in
cui la religione era clandestina; lungo la galleria si vedono i lambi
in file sovrapposte, un tempo chiusi da mattoni o lastre di pietra su
cui era inciso il nome del defunto, altre volte invece un arcosolio,
cioè una tomba più importante dove venivano sepolte persone di
rilievo o martiri. Queste tombe si distinguevano per una nicchia ad
arco, spesso decorata da dipinti. Dopo i primi secoli del
cristianesimo le catacombe furono abbandonate. Si narra che i
cristiani ci si radunassero per pregare e per nascondersi, ma in realtà
le catacombe erano solo dei cimiteri.
Con l’imperatore Costantino dopo l’editto di Milano nel 313 i
cristiani cominciarono a costruire edifici per svolgere i loro riti
religiosi. Essi non si ispirarono ai templi pagani, bensì alle
basiliche civili romane e alle case romane, dove venivano celebrati i
riti nel periodo della cristianità.
L’idea che sta alla base della basilica cristiana è nel percorso
che porta all’altare, luogo di rito.Tutto conduce ad esso: i
colonnati, le arcate sopra le colonne, la serie di finestre, i motivi
decorativi del pavimento e delle pareti. L’importanza dell’altare
è sottolineato dall’abside, una grande nicchia, conclusa da una
copertura a forma di quarto di sfera (catino), che è alla fine della
navata centrale.
La maggior parte dei dipinti e delle sculture paleocristiane si ispirò
all'arte romana, adattandola per confemarla alla natura spirituale
della religione cristiana.Si sviluppò quindi un'iconografia
particolare, che diede espressione visuale al nuovo credo. Il Cristo,
ad esempio, veniva allegoricamente rappresentato da un pesce, una
croce, un agnello o dalla combinazione delle lettere greche C, chi,
e R, rho, in un monogramma CHR, indicante l'inizio della parola
greca christos.
Le
statue paleocristiane conosciute sono poche; i due unici marmi
pervenuti sono il Buon Pastore (IV secolo, Musei vaticani, Roma) e
Giona
(seconda metà del III secolo, Cleveland Museum of Art, Ohio).
I bassorilievi in marmo e porfido sopravvivono invece in gran quantità.
Numerosi sono gli esempi di intagli in avorio particolarmente nella
forma di dittici, coppie di tavolette unite da cardini, su cui
venivano incise iscrizioni e le cui coperture erano elaboratamente
intagliate.
a
cura di Martina ed Elena
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