lucanusdelactantiis@libero.it>
Newsgroups: it.istruzione.scuola
> Se pensi che sia utile sostituirla con la "classe laboratorium e non
> più auditorium" o con "l'insegnante che va a scuola per imparare e non per
> insegnare" e via delirando, fammi sapere dove e quando queste trovate
> > verità piuttosto vecchie) hanno dato risultati positivi.
> > Per quanto ne so io, sono state un disastro
> Se ti interessa che questa discussione continui, a giovamento mio e
> altri frequentatori, perché non dai risposte un po' più pertinenti, un po'
> più personali e, se possibile, un po' più comprensibili?
Vedi, Luca, una discussione e' possibile solo a partire da una base di
conoscenze condivise. Conoscenze che, non ti offendere, mi sembra ti
manchino del tutto. Altrimenti, non di discussione si dovrebbe trattare, ma
(e non mi pare il caso, giustamente) di un corso di lezioni che, per quanto
accelerato, non puo' ridursi a dieci righe che spieghino, per di piu' un
modo chiaro, mezza storia dell'insegnamento, almeno nel nostro secolo. Piu'
di dieci righe non ti va di leggere....
Quanto ai "risultati di queste trovate", tieni conto che le scuole
americane, dopo un iniziale interesse per gli esperimenti di Dewey e
successivamente di Washburne a Winnetka (Chicago) e di Helen Parkhurst a
Dalton, nonche' verso le scuole attive europee (Belgio, Francia, Italia),
almeno dal dopoguerra hanno preso una direzione del tutto diversa,
rinnegando ufficialmente, con la conferenza di Woods Hole (1959) "the
exceeding introduction of puerocentrism and libertarian theories in
education", puntando su un ripristino dei metodi tradizionali. Del resto,
niente di strano, visto l'orientamento al mercato delle scuole americane,
che certo non si pongono il problema di un armonico sviluppo della
personalita' ma solo di formare consumatori e lavoratori. Tutt'altro
rispetto a quanto proposto dagli autori citati; tutt'altro anche rispetto a
Papert, che critica l'educazione americana che punta a una pratica senza
testa e trascura le inclinazioni individuali.
In Italia sappiamo com'e' andata: Gentile ha emarginato chiunque riflettesse
criticamente sull'educazione, e lo stesso e' stato in Germania, e nei paesi
invasi, in Belgio durante e dopo la guerra, etc. In Inghilterra le cose non
sono andate troppo diversamente che in America. Mi pare dunque difficile
trinciare giudizi su queste trovate...