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La terra di un ebreo molto speciale ...
questo contributo è frutto di una collaborazione con gli alunni della
quarta a, della scuola elementare "Appio Claudio" di Roma. A.
s. 2002-2003 |
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Dopo una serie di lotte interne, il territorio
palestinese fu diviso in due Stati, Samaria a nord e Giuda a sud. Gli ebrei,
però, indeboliti dai lunghi conflitti furono vinti dagli Assiri (772 a. C.)
e più tardi dai Babilonesi (516 a. C.) che deportarono dalla Palestina
saggi, sacerdoti e schiavi insieme all'oro ed alle altre ricchezze del
paese. Proprio durante questo esilio i sacerdoti deportati
riordinarono buona parte delle opere letterarie del popolo d'Israele che
costituiva l'origine della Bibbia ebraica (l'Antico Testamento). Oltre a
tutto questo, i Babilonesi distrussero il tempio di Gerusalemme, centro
della cultura ebraica del tempo. Il tempio fu riedificato solo quando re
Ciro II conquistò Babilonia e lasciò liberi gli ebrei esiliati che però
erano tenuti a versare una tassa al re persiano. Successivamente, la
Palestina fu riconquistata da Alessandro Magno ed infine dai Romani (63 d.
C.) che distrussero ancora li tempio di Gerusalemme (70 d. C.). Da quel
momento in poi gli ebrei si dispersero in tutto il mondo dando vita a quel
fenomeno che conosciamo con il nome di diaspora ... (Leonardo)
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... con l'apparire del cielo stellato (luci del sabato) e
con i tre suoni del corno d'ariete (schofar) si annunciava l'inizio del
giorno dedicato al Signore: il sabato, il tempo del riposo. Da quel
momento ogni attività era proibita. Le donne preparavano il cibo ed
attingevano l'acqua dal pozzo prima dell'inizio del sabato. La cena del
venerdì era gioiosa e serena perché nel giorno dedicato al Signore non si
poteva essere tristi. La mattina del sabato si andava nella sinagoga per
pregare e ringraziare il Signore ... (Benedetta) |
... con la perdita definitiva del tempio e la costituzione
di tante piccole comunità, si afferma un altro luogo di culto che comunque
esisteva già da molto prima: la sinagoga. Questo è il luogo di
preghiera più diffuso nella religione ebraica. Al tempo di Gesù, le
sinagoghe erano in generale costruite come delle grandi stanze dove gli
adulti si recavano a pregare ed i bambini a studiare la Bibbia; per
intenderci, un po' come le chiese cristiane di oggi. La sinagoga ebraica
aveva in genere una forma rettangolare, su tre lati c'erano delle panche di
legno dove si sedeva il popolo venuto ad ascoltare la lettura della Parola
di Dio. Sul lato in fondo alla stanza, c'era una tenda che copriva un luogo
riservato chiamato il "santo" dove era posto un contenitore di legno
decorato che si chiamava "arca" utilizzato per contenere i "rotoli" delle
Sacre Scritture. Dentro la sinagoga ardevano caratteristici candelabri a
sette bracci chiamati "menorah", oggi simbolo dell'ebraismo ... (Danilo) |
... quando i bambini raggiungevano l'età di cinque - sei
anni, iniziavano ad andare a scuola presso la sinagoga. L'unica
materia che s'insegnava era la Bibbia (quella ebraica ovviamente cioè
l'Antico Testamento della Bibbia cristiana). Gli alunni, al posto di
quaderni e penna, usavano una tavoletta di cera sulla quale scrivevano con
un bastoncino di legno o d'ossa con la punta su una delle due estremità.
Anche Gesù, quando era piccolo, studiò nella sinagoga di Nazareth. I bambini
faticavano molto a scrivere, forse un po' meno a leggere ma c'erano molte
frasi da imparare a memoria. Loro non erano fortunati come noi, forse
studiavano in piccole stanze non molto illuminate e quando il rabbino,
il maestro di quel tempo, doveva far imparare la lezione, radunava in
cerchio i bambini che si sedevano per terra o su dure panche di legno ... (Alessandro) |
... la maggioranza degli ebrei abitava in piccole case
formate da una sola stanza. Il pavimento era ricoperto di fango essiccato
insieme alla paglia. Molte case avevano due livelli separati da uno scalino.
Nella parte più alta, in fondo alla casa, ci dormivano gli abitanti, su
letti fatti di stuoie di paglia o pelli di animali e ci tenevano cibi e
bevande, mentre sul livello più basso a volte ci tenevano anche il bestiame.
In queste case non c'erano mobili, le stuoie su cui dormivano si srotolavano
la sera ed al mattino le arrotolavano di nuovo per guadagnare un
po' di spazio ... (Federico) |
... il cibo era
quello più comune e naturale. Quello principale era il pane, preparato in
casa dalle donne. Gli atri cibi mangiati dagli ebrei al tempo di Gesù erano:
carne (ovini, bovini, pollame) di animali allevati o talvolta cacciati,
pesce (principalmente per quelle popolazioni che abitavano vicino ai laghi o
sulla costa), ortaggi coltivati (crudi, cotti o zuppe), frutta fresca
o secca (datteri, mandorle, pistacchi, noci, fichi, uva passa). In Israele
bevevano birra d'orzo e vino d'uva ... (Mattia) |
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il loro abbigliamento era molto semplice: vestivano tuniche di lino,
cinture molto strette in vita, un mantello se era necessario ed un turbante
per la testa. In genere ai piedi portavano dei sandali. Il tutto era frutto
del lavoro artigianale ... (Annalisa) |
... i
mestieri più diffusi nella Palestina di Gesù erano quelli più comuni
alle società di quel tempo...
... i contadini erano
forse i più numerosi. Nella Palestina però l'agricoltura era
piuttosto povera ma diventava la principale risorsa per la gente della
campagna. Le caratteristiche del territorio costringeva un po' i contadini a
lavorare la terra solo dove c'era l'acqua che non è certo abbondante da
queste parti. Il lavoro del contadino, inoltre, era regolato dalla giornata
(dal sorgere al tramonto del sole) e regolava le stagioni (aratura, semina,
mietitura). Lo stesso calendario, religioso e civile nello stesso tempo,
seppur basato sui mesi lunari, era periodicamente ritoccato per seguire le
stagioni. Questo lavoro, infine, spingeva i contadini nei mercati dei
villaggi circostanti, collegando l'agricoltura con il commercio ... (Giulia) |
... anche l'artigianato
era presente in Palestina. Tra tutti era forse il mestiere meno creativo
ma non per mancanza di abilità degli artigiani, per il fatto che le loro
botteghe producevano in prevalenza oggetti utili per la casa, per i
mestieri, o per la vita di tutti i giorni ed inoltre molti ebrei che
facevano altri lavori si costruivano da se gli arnesi necessari per andare
avanti. Solo alcuni artigiani più fortunati riuscivano qualche volta a
realizzare oggetti, arredi e decorazioni particolari per le abitazioni di
pochi ricchi ... (Lorenzo
S.) |
... in Israele poi, anche se mancavano i pascoli, non
mancavano i pastori. Il lavoro del pastore con il suo gregge è molto
caro agli scrittori della Bibbia che usano questa immagine per indicare la
relazione tra Dio o Gesù ed il popolo: Dio o Gesù rappresentano il pastore
buono mentre il gregge corrisponde al popolo fedele ... (Irene) |
... nell'epoca di Gesù la "pax romana" aiutava l'economia
agricola ed artigiana ed allo stesso tempo favoriva gli scambi ed il commercio. Le città più avvantaggiate erano quelle vicino le coste e
che ospitavano un porto oppure quelle che si trovavano lungo le principali
vie di comunicazione del paese costruite o comunque migliorate dai Romani.
Il passaggio di carovane e quindi di merci provenienti anche dalle nazioni
vicine, arricchiva e movimentava i mercati delle città. Gerusalemme era la
capitale e quindi la città più importante ma la presenza del tempio
e quindi l'afflusso dei fedeli per le grandi feste di pellegrinaggio,
favoriva ancora di più gli scambi commerciali e non solo ... (Lorenzo
A.) |
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