Il porto nell'antichità


Ricostruzione del porto di Traiano, di Stefano Du Perac (1575)

Origine: 'castrum'

Nacque, voluto da Anco Marzio, IV re di Roma, attorno alla metà del VII secolo; numerose sono le citazioni nelle fonti antiche, ma nessun reperto archeologico a testimonianza dell'evento; al contrario la datazione del più antico edificio rinvenuto ad Ostia, il "castium", risale a tre secoli dopo, alla metà del IV secolo a.C.. Comunque, anche in mancanza di prove archeologiche, resta del tutto credibile quell'iniziale espansione di Roma verso il mare, per il controllo portuale delle foci del Tevere, della via fluviale e degli stabilimenti costieri del sale, elemento fondamentale dell'economia antica.
Quando, successivamente, Roma dovette espandere e consolidare il suo dominio, Ostia assunse importanza strategica come scalo marittimo sulle foci del Tevere e divenne sede del porto militare.

Da porto militare a commerciale

Col tempo il porto subì una importante trasformazione e, da base militare, divenne un porto commerciale, per rispondere alle esigenze di approvvigionamento di Roma diventata ormai una città con più di un milione di abitanti.

Difficoltà ambientali

Purtroppo, però, il porto era stato costruito sulla foce del Tevere, senza tener conto che la zona sarebbe stata soggetta a mutamenti continui a causa dei detriti che il fiume depositava e alle alluvioni; pertanto, il bacino continuò a modificarsi e il porto si insabbiò nel tempo.

Porto di Claudio

L'imperatore Claudio, nel 42 d.C. dovette intervenire per poter rendere praticabile il porto; gli ingegneri romani, consapevoli delle difficoltà di realizzazione dell'opera, ubicarono il bacino in corrispondenza di un'insenatura naturale, 3,5 Km. a nord di Ostia.
Più che ai temuti fenomeni di interramento, ci riferisce Tacito, il porto di Claudio risultò esposto alle mareggiate e ai venti.

Porto di Traiano

Nel II secolo dopo Cristo, l'imperatore Traiano portò l'impero alla sua massima espansione territoriale e alla stabilità interna.
Per la grande importanza economica raggiunta dal traffico marittimo che interessava tutto il bacino del Mediterraneo, divenuto mare di Roma, particolare fu l'attenzione posta da Traiano ai problemi portuali, e a quello riguardante la capitale dell'impero. Iniziarono così, nel 106 d. C., i nuovi lavori per ampliare il porto che acquistò, così, una forma esagonale ed una profondità di 5 metri per una superficie complessiva di 330000 m2.
Intorno vi erano magazzini, una costruzione residenziale, detta
"Palazzo", templi, terme, una caserma di vigili e una colossale statua di Traiano.
Il porto così strutturato rimase in funzione per quattro secoli.


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