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mais notizie numero 5-6 maggio/giugno 2000 | |
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Notizie dai Paesi ONU COMPLIMENTI
agli USA ! Nella seduta dell’estate scorsa del Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite è stata adottata, all’unanimità, una
risoluzione che condanna il reclutamento dei bambini negli eserciti per il
loro impiego nei conflitti. Quando poi si è discusso di innalzare il livello
minimo d’età per il reclutamento da 15 a 18 anni, i rappresentanti
degli USA hanno opposto un veto assoluto…… Nella stessa seduta l’Iraq ha accusato gli USA di
mettere in pericolo la vita di migliaia di bambini a causa
dell’imposizione di misure d’embargo sempre più rigide. (Quaderni acp, vol.VII n°2) SUDAFRICA Un articolo su una prestigiosa rivista scientifica (Lancet)
solleva dubbi sull’attuale raccomandazione di proscrivere
l’allattamento al seno alle madri affette da HIV–1 per l’aumentato
rischio di trasmissione verticale del virus. Gli autori, riportando i risultati di uno studio
condotto a Durban (Sudafrica), riferiscono che a tre mesi non vi era
alcuna differenza nella sieropositività tra bambini allattati
esclusivamente al seno e quelli mai attaccati, mentre la sieropositività
era significativamente minore negli allattati esclusivamente al seno
rispetto a quelli con allattamento misto. Lo studio riapre un capitolo che sembrava chiuso e,
come è auspicato dal commento pubblicato dalla stessa rivista, impone
urgenti conferme per definire una chiara strategia operativa ed evitare
messaggi confondenti. (The Lancet, 1999; 354:471) ITALIA “Per me non
voglio premi. Quanto all’idea di usare quei soldi per l’Africa…Beh,
per i poveri di Korogocho, la baraccopoli vicino a Nairobi dove vivo, la
carità non basta. Servono riforme strutturali, per permettere loro di
sopravvivere". Così padre
Alex Zanotelli, sacerdote comboniano, ex direttore di Nigrizia e da
dieci anni angelo custode dei diseredati del Kenya, risponde a chi gli
chiede perché vuole rifiutare il premio Feltrinelli, di 500 milioni,
assegnatogli dall’Accademia dei Lincei per “imprese eccezionali di
valore morale e umanitario”. Proprio per parlare di riforme strutturali padre
Zanotelli è in Italia: vuole soprattutto lanciare un appello contro il
“genocidio pianificato dagli
Americani” con l’Africa Growth and Opportunity Act (AGOA). La legge, varata l’11 maggio dal Congresso Usa,
vuole creare un’area di libero commercio in Africa come il NAFTA, che regola i rapporti tra Usa, Messico e Canada. “E’ solo un
modo per aprire l’Africa subsahariana al grande mercato e per piazzare i
prodotti delle multinazionali, ma anche pescare le ricchezze che a loro
servono. L’Africa interessa agli Stati Uniti in chiave imperialista”. Un accordo come questo, che prevede l’abbattimento
delle barriere doganali e l’apertura agli investimenti esteri, riserva
alle multinazionali lo stesso trattamento dovuto alle imprese locali… Nei fatti porta alla privatizzazione selvaggia della
sanità, delle strutture educative, dei trasporti. Insomma, apre la porta alla globalizzazione,
pericolosissima per le fragili economie di questo continente: le nazioni
africane, già strangolate dal debito e costrette a sottostare alle misure
del FMI, dovranno continuare a tagliare le spese sociali già ridotte
all’osso. A Nairobi un bimbo su due non va alle elementari
perché la scheda d’iscrizione costa troppo (200.000 lire, il reddito di
quattro mesi in certe famiglie!) e lo stesso succede per la sanità. E bisogna considerare che ci sono paesi molto più
poveri del Kenya….. Qual è l’alternativa? “L’alternativa c’è e sta già dando risultati
: è il potenziamento delle comunità locali, il lavoro di base sulla
società civile, con strumenti come il microcredito. Bisogna dare alla
gente il minimo per sentirsi esseri umani”.
(La Repubblica, 26.5.2000) ARGENTINA Manifestanti hanno sfilato per le strade di Buenos
Aires con una bara con su scritto: “lavoro”. Protestano contro le misure economiche decise dal
presidente Fernando de la Rua che ha annunciato un giro di vite sugli
stipendi. In particolare verranno tagliati del 12% gli stipendi
degli impiegati per risparmiare 938 milioni di dollari l’anno del budget
statale. BRASILE Le minacce all'ambiente sono ovunque, ma anche coloro
che con coraggio vi si oppongono. (Per la notizia di base la fonte Animalista è: mr.olaf@tiscalinet.it) In ogni parte del mondo, anche nei posti più
impensabili c'è sempre qualcuno che minaccia l'ambiente ed i diritti
civili delle popolazione insediate, ma ci sono anche coloro che vi si
oppongono con coraggio, ponendo a repentaglio la propria incolumità. In Brasile alcune suore missionarie ed un giudice
federale stanno soffrendo calunnie e minacce di morte da parte dei
politici e fazendeiros nel Territorio Federale di Roraima (poco più
piccolo dell'Italia ma con poche decine di migliaia abitanti), per la loro
azione in difesa degli Indios e dei loro territori. Sono sottoposte a pressioni e continue violazioni e
minacce. La situazione é molto tesa e pericolosa, tanto
per le suore, come per il giudice federale, il Sr. Helder Girão helder@technet.com.br
E un problema originato dal latifondismo anacronistico ed ottuso che
caratterizza ancora molte e vaste località del Sud America, per lo
sfruttamento a pascolo dei terreni e delle foreste, la solita avidità e
scarsa lungimiranza che causa progressiva desertificazione. Si distruggono terreni fertili e soprattutto preziose
foreste (per la loro biodiversità e l'effetto sul clima e depurativo
globale) per ampliare i pascoli, per allevare carne ambulante, con grave
dispendio di energia e risorse, che dopo aver fatto soffrire gli animali
in terribili trasferimenti forzati e in macelli poco "etici",
finirà per intossicare i consumatori
(ricchi ma poco accorti). Con le stesse risorse ed energie
dissipate si potrebbero sfamare multipli esponenziali di consumatori di
paesi poveri e/o vegetariani. Tra le vittime di questo fenomeno in corso ormai da
molti anni, oltre alle foreste ed agli animali allevati, vi sono gli
indios e gli animali che le abitano. Quando qualcuno (nel caso, i missionari) cerca di far rispettare la costituzione
brasiliana che delimita le terre indigene, come minimo è chiamato nemico
della patria, per non citare gli altri
"aggettivi" poco edificanti. Trattandosi di Indios è costretta ad intervenire la
Giustizia Federale, così il Sr. Helder, giudice federale, sta svolgendo
il processo per appurare gli abusi contro le missionarie e gli indios. Ma
é perseguitato e minacciato di morte anche lui. Come segno di solidarietà effettiva, come atto di
vitalità e di giustizia, per
diffondere la consapevolezza che certe scelte e lotte non sono solo di
valenza locale, vi invitiamo a mandare
un messaggio, in italiano o nella lingua che preferite, al
giudice federale, sr. Helder Girão. per incoraggiarlo a
perseverare nella sua attività. EX - JUGOSLAVIA Belgrado. Giro di vite del regime di Belgrado: Il ministro della
Pubblica Istruzione, Jevrem Janjic, ha sospeso in tutta la Serbia le
lezioni universitarie ed ha vietato manifestazioni e cortei in tutti gli
atenei del paese. Da alcuni giorni gli studenti di Belgrado e di altre
città serbe manifestano contro il Presidente jugoslavo Milosevic e contro
l’attacco ai mezzi d’informazione indipendenti portato avanti dal
regime. Il
24 maggio 4.000 giovani hanno sfilato a Nis, nel sud, mentre a Belgrado
gli studenti della facoltà di architettura che avevano occupato i locali,
sono stati malmenati e scacciati da una trentina di individui mascherati
ed armati di mazze da baseball FRANCIA Una
delegazione internazionale di campagne per la cancellazione del debito è
stata ricevuta dal Vice-Presidente del Club di Parigi, de Fontaine-Vive,
accompagnato da un’ equipe di consiglieri. Parallelamente
si stava svolgendo una manifestazione internazionale in favore della
cancellazione del debito dei paesi più poveri, che ha riunito circa
un migliaio di persone davanti alla sede del Ministero delle Finanze a
Parigi. Le
manifestazioni si sono svolte in occasione di un nuova riunione delle delegazioni dei paesi del club dei
creditori, dedicata in particolare all’Indonesia. La
delegazione si è fatta portavoce di centinaia di organizzazioni
espressione della società civile internazionale mobilitate in favore
dell’annullamento del debito. In
particolare ha ribadito i seguenti punti: 1.
-La società civile non può accontentarsi di annunci ad effetto e
vuole impegnarsi in una vera cancellazione per favorire lo sviluppo; 2.
-Il Club di Parigi, un centro di potere che, ufficialmente, non è
un’istituzione, deve dar prova di maggiore trasparenza e impegnarsi in
profonde riforme. Questo
incontro tra esponenti della società civile ed il Club di Parigi è un
avvenimento che rompe con la tradizione del silenzio. Le
campagne per l’azzeramento del debito si mobilitano in
tutti i paesi creditori, come a Washington domenica scorsa, a
Londra qualche giorno fa di fronte all’Ambasciata del Giappone, a
Berlino nei prossimi giorni
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