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mais notizie                                          numero 5-6 maggio/giugno 2000

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Assemblea Mais 2000

LETTERE

 Buenos Aires.  Maggio 2000

 Loredana: vorrei raccontarti qualcosa che so che ti farà male, così come è stato per noi del CAFI e per le bambine. La situazione attuale della famiglia ALBORNOZ, che furono tra le prime adottate (ricordi?) è peggiorata all’estremo, ed in questo periodo difficile di  disoccupazione, senza più il sostegno del Contributo Sociale, di globalizzazione, di povertà e violenza, la storia della famiglia precipita e si avvia verso una situazione di non ritorno, malgrado gli sforzi compiuti.

 La famiglia si è disgregata, si è venuta a creare una situazione di violenza atroce all’interno della famiglia con aggressioni fisiche continue. costante. Le bambine hanno abbandonato gli studi, ed hanno iniziato a prostituirsi,  e il  Tribunale dei Minori ha deciso di toglierle alla famiglia e di ospitarle presso un Istituto alquanto obsoleto , una delle bambine (la più piccola)  è in stato di gravidanza avanzato, e  Mirta Albornoz, la loro mamma asmatica fin da piccola, è stata vittima di tutta questa situazione ed il mese scorso durante l’ennesima lite, ha avuto un attacco di cuore ed è morta.

Malgrado queste situazioni, Loredana, dobbiamo continuare a rimanere uniti, con la speranza di lavorare affinché queste bambine possano crescere e vivere con dignità, ed è per questo che diventa sempre più importante lavorare  articolatamente , ed è proprio in questo caso che la parola aiuta e raggiunge un valore incalcolabile: la concrezione dei diritti dei bambini , i prossimi uomini e donne del domani.

Questa riflessione mette in risalto il lavoro che portiamo avanti in comune con il MAIS che da l’opportunità  a queste bambine di godere di un futuro degno ed è proprio in queste circostanze che noi constatiamo che il CAFI come centro diurno da a queste ragazze la possibilità di parlare e di essere ascoltate, da loro un aiuto affinché trovino un’alternativa alla marginalità , alla violenza, all’analfabetismo, all’esclusione sistematica. Le nostre forze si devono quindi moltiplicare

e la figura di Mirta Albornoz resterà per noi come la sfida da affrontare nel nostro cammino.

R: Esturo

  Yeoville

 Da: William Mhlongo  2/5/2000

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Cara ……..Adele,

Come sai tutte le mie lettere cominciano con questo saluto.

In questa lettera voglio raccontarti i miei progetti per i prossimi cinque anni.

Penso che mi piacerebbe fare il medico perché ci sono molte persone che muoiono e soffrono del male chiamato AIDS o HIV.

Penso che se fossi un dottore tenterei in tutti i modi di aiutare tutti, e penso che queste persone abbiano bisogno di affetto e di buone medicine.

Nel nostro paese ci sono più di tremila persone che soffrono di AIDS e le loro famiglie non si prendono più cura di loro.

Penso che le persone che hanno l’AIDS abbiano bisogno di attenzioni e noi dovremmo stare con loro così come stiamo con gli altri, perché anche loro sono normali.

Per evitare l’AIDS e l’HIV dobbiamo usare il profilattico o astenerci dal sesso perché il profilattico non è sicuro al 100%.

Penso che se pregherete per me potrei farcela e prometto che non vi deluderò.

 

Saluti a tutti voi, abbiate cura di voi.

Il vostro amico affezionato

William Mhlongo   

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Da: Carlos Henrique de Melo Pessoa

A: Scuola Maroncelli

Recife 25/5/2000

 Cari amici,

Come va? Spero che voi stiate come me e la mia famiglia, molto bene.

E la scuola come va da voi?

Io sto nel periodo dei compiti in classe e sperando in Dio credo che avrò dei voti buoni nel primo trimestre.

Spero che anche voi vi comportiate bene nei compiti in classe. Quali sono le vostre materie preferite? Le mie sono inglese, portoghese, e matematica.

Cambiando discorso, Nel vostro paese C’è una festa che si tiene il 23 e 24 Giugno chiamata São João1?

Perché qui in Brasile noi festeggiamo molto questa festa, principalmente nel nord est del Brasile. Questa ricorrenza si festeggia con fuochi d’artificio, bandierine colorate, falò per la strada e piatti tipici come: canjica, pamonha, pé-de-moleque2, pannocchie arrosto e lesse e molti altri cibi tipici del nord est.

Se voi non avete questa festa lì, vi mando un disegno con alcune cose di questa festa meravigliosa che è São João. Baci e abbracci dal vostro eterno amico

Carlos Henrique.

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Da. ANDREA DA SILVA DE OLIVEIRA

A: LATINI LAURA

Recife 24/3/2000

Per i miei padrini,

Vi sto scrivendo questa lettera per augurarvi una felice Pasqua, perché è molto bello celebrare la Pasqua, specialmente il Venerdì Santo che significa la morte di Gesù Cristo.

In Italia è come da noi che non possiamo mangiare carne ma solo pesce?

A me piace la Pasqua perché mangiamo la cioccolata.

Vi auguro una Buona Pasqua, che Dio illumini i vostri passi perché siete molto buoni.


Nella quaresima la madre non può picchiare i figli perché chi picchia gli esseri umani nel giorno di Pasqua è come Giuda1

Qui in Brasile gli adulti bevono vino e i bambini bevono sangria.

Abbiamo anche vari tipi di piatti come i fagioli al latte di cocco, zuppa di pesce con latte di cocco, riso dolce, crema di cocco.

Ma ci sono anche altri piatti.

Vi voglio molto bene, vorrei poter stare con voi in tutti i momenti della vostra vita.

Adoro poter dividere con voi  questa grande amicizia, sinceramente vi voglio tanto bene che solo Dio sa quanto fate per noi.

Quello che vi voglio dire è: Grazie.

Queste sono parole mie. Aspetto vostre notizie

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Da Andrea per i miei padrini 

 da: Alex Oppermann

A: Gli amici della casa di riposo     Aprile 2000

 Cari amici,

Buona Pasqua.

Spero che passiate delle buone feste.

Mi raccomando, guidate con prudenza durante le vacanze e se uno sconosciuto vi chiede un passaggio, per favore ditegli di NO! 

(Riceviamo una lettera ”fiume” da Janice, da Rio, con le sue impressioni, i suoi problemi, le sue crisi con il gruppo di Rio, e con i suoi propositi e le speranze per il futuro. Ne riportiamo degli stralci interessanti.)

Rio, 9 aprile 2000

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Agli amici del Mais

Come già sapete sono coinvolta con il movimento femminista e a partire da ora cercherò di usare @ per sostituire le vocali o ed a nelle parole che possono essere tanto maschili quanto femminili. L’obbiettivo è adottare un linguaggio non sessista. In effetti, per me, una grande conquista è stata quella di affittare un appartamento dove vivere da sola. La qual casa mi permette innanzi tutto di non riordinarlo quando non ne ho voglia e di rimetterlo in ordine a mio piacere quando sto bene…..!

L’appartamento ancora non è proprio come io lo vorrei. Mi manca una veranda, l’ascensore e, per quanto possa sembrare incredibile, mi piacerebbe che ci fosse un portiere.

 Tutto considerato, è grande, silenzioso, arieggiato. Il mio portachiavi sembra quello di un secondino. Ho una chiave per  il cancello all’ingresso, poi del portone, quella della grata prima della porta dell’appartamento, e infine altre due per questa. Oltre tutti questi sbarramenti ho anche la grata alla finestra del salotto, e non so perché.

All’inizio, confesso, avevo un po’ di paura, principalmente perché a volte la notte sentivo l’eco di sparatorie. Qualunque rumore udivo nell’appartamento vicino, mi faceva pensare che stavano entrando nel mio. Con il tempo ho imparato a differenziare i rumori e adesso mi sento più sicura…….

Vivere da sola è molto triste, specialmente il sabato e la domenica quando ascolto le voci dei visitatori(figli@ e nipot@ della vicin@) parlare allegramente. A volte ho persino invidia quando sento delle discussioni famigliari………

Malgrado tutta questa solitudine non mi pento della decisione presa. Ho necessità di scrivere, studiare, riflettere. Per questo, la tranquillità è fondamentale……

E’ stato fondato da poco un partito chiamato Rifondazione Comunista, ma sembra una setta apocalittica. Mentre non sappiamo dove e come andare, la situazione del nostro popolo peggiora.

Quanto ai miei alunni, il mio lavoro cresce ogni giorno di più. Questa settimana sono stata chiamata a parlare di un incontro del direttorio studentesco; volevano che io discutessi con un gruppo di alunni di Infermeria, Psicologia, Medicina e Ingegneria,  che stavano organizzando un lavoro volontario nelle piazze e presso le comunità in difficoltà. Sono stata molto felice per l’invito; c’è stato un ottimo dibattito ed ho anche raccontato della mia esperienza di aver  potuto studiare grazie ad un programma di adozione a distanza.

Ho pensato che fosse assai bello che quei giovani di classe media si interessassero a capire come sono e vivono le comunità povere e, soprattutto, mi ha emozionato la loro volontà di restituire alla società l’investimento (culturale) ricevuto dall’università.

Il tema del confronto con l’università è stato: l’Etica, la Cittadinanza e l’infanzia.

Siamo stati in tre a fare da oratori: io, un medico e una psicologa. In un certo momento, la psicologa ha cominciato a farmi delle domande e sembrava conoscere meno l’ambiente popolare degli alunni.

Sono stata anche chiamata a far parte del Sindacato dell’Università. Stiamo organizzando un seminario sul tema: Etica, Religione e sessualità per il 24 maggio, con la partecipazione degli studenti, i professori, i funzionari ed i tecnici amministrativi.

Ancora non è stato aumentato il mio carico di ore di insegnamento, ma con la nuova direzione il mio rapporto è assai migliorato. La cosa migliore è aspettare che le cose accadano, sono stanca di soffrire per l’aspettativa di queste 40 ore. La direttrice ha già detto che è un suo impegno e quindi non resta che sperare in questo momento di cambiamento di incarichi nell’Università………

Adesso tentano di farmi cooperare. Ne approfitterò per quanto possibile. E’ anche per questo che mi è ora più facile usare Internet ed ho una stanza che divido con due colleghi che insieme a me fanno parte della Coordinazione del Nucleo di Estensào; tale nucleo è un organo dell’assessorato della direzione che è responsabile di tutte le attività collegate alla comunità. Potete immaginare che con questo è aumentata la mia attività, praticamente io sto già lavorando 40 ore, sebbene non ne abbia la retribuzione. Spero che alla fine questa collaborazione si traduca in Reais. Vedremo.

Per ora, in qualche modo, oltre ad aumentare in forza  politica, qualifica il mio curriculum.

Il  mese scorso ho organizzato un dibattito in ospedale sulla salute dei bambini; nel giorno dell’avvenimento  mi hanno ricordato che non avevo invitato a parteciparvi il Direttore dell’ospedale; non ho avuto alternativa: l’ho invitato. L’uomo è venuto…. Ho pensato che avrebbe aperto l’evento e sarebbe andato via. No! E’ restato là seduto assistendo a tutto ed è venuto anche  a congratularsi con me nel finale. Ho pensato che fosse molto strano.

Vi rendete conto: prima reclamavo che nessuno mi dava un sostegno ed ora il problema è un eccesso di sostegno……….

Quanto al mio allontanamento dal  Gruppo, è una decisione dolorosa ma che già valuto con più tranquillità.

Mi farebbe piacere che voi capiste che il problema è più mio che del Gruppo. Sono in un altro momento della mia vita, con altre prospettive di lavoro ed ho bisogno di ridefinire la mia relazione con la comunità di origine. Ho una questione di fondo che ancora non riesco ad analizzare.

Il fatto di lavorare nell’Università non mi rende né migliore né peggiore rispetto ad i miei antichi colleghi del gruppo.

Ma sono in un altro spazio e vedo cose che le persone che sono  in un lavoro più di base non possono vedere. Il fatto stesso di non abitare più nella Baixade mi allontana ancora di più.

I valori cambiano. Sebbene io abbia ancora molte difficoltà di vita, sono difficoltà diverse di quando abitavo a Nova Iguaçu. E con ragione, loro mi vedono differente; è impossibile non cambiare.

Ho dei principi etico-politici che sono fondamentali e permanenti, ma il linguaggio e l’analisi sono cambiate. Ho una urgenza che loro non hanno……

Il movimento popolare più forte è il movimento dei Senza Terra; i membri del nostro gruppo, per la maggior parte, sono figli di emigranti senza terra che hanno perso la radice insieme al campo. Così, il movimento dei Senza Terra è, per loro, qualcosa di distante e rischioso.

L’incarico di professoressa nell’Università porta delle esigenze ed ho bisogno di essere sempre informata. Devo leggere i giornali, avere accesso ad Internet, rispondere alle comunicazioni, frequentare congressi. Sono sempre in ritardo con le informazioni. La mia azione è importante. Solo in facoltà ho contatti almeno con 30 alunni a semestre, oltre quelli che incontro alle conferenze che faccio. E’ un contatto con tanta gente in una attività specifica come quella della politica pubblica per l’infanzia e l’adolescenza.

Voglio che comprendiate che credo il lavoro del gruppo importantissimo, ma non sono in condizione di accompagnarlo come facevo prima.

All’inizio poi pensavo che il Gruppo potesse aiutarmi nelle difficoltà che incontravo all’Università, ma questo non è stato possibile. Non posso contare su Soliane, Solange, Regina o nessun altro per un sostegno nei problemi dell’Università. Percepire questo per me è stato tanto doloroso che ho reagito con aggressività. Sono sola, l’unica della Baixada Fluminense……

Con il Gruppo Nino Miraldi sarà sempre un ricominciare, e il momento non ho energie per ricominciare e necessito già di molta energia per sopravvivere all’elitarismo dell’Università. Ho bisogno di uno spazio nel quale possa parlare liberamente e nel quale ricevere soprattutto sostegno e animo per la lotta. Non più uno spazio dove misurare le parole per non offendere le persone e dove donare la forza per quanto è necessario fare.

Forse voi non capite questo, per il MAIS basta un referente di fiducia. Ad esempio Dorinha a Recife, Padre Savino a Belem ecc… Voi non vi rendete conto di come i gruppi si strutturano, se è che sono gruppi, se è che sono strutturati.

Avete una concezione dell’organizzazione centrata su di una persona. E’ complicato organizzare un gruppo. Ogni volta che entrano dei nuovi borsisti, bisogna che siano istruiti. Dopo che sono un po’ formati, occorre continuare il lavoro…….

Insisto nel dire che il fatto che io esco non toglie valore al Gruppo.

Stavo soffrendo molto per non riuscire a parlare la stessa lingua ( a volte non ho proprio parlato) degli amici del Gruppo.

Dovevo prendere una decisione. Non è stato facile né è definitiva. Può darsi che in un altro momento le cose siano più facili. Penso che se riuscirò a scrivere la storia del Gruppo, troverò le risposte alle tante domande che mi sono fatta. Credo che il problema non è saper comprendere chi è diverso, perché convivo con persone diverse in altri spazi..

 Con il tempo voglio trovare un modo di collaborare con Nova Iguaçu senza che sia tanto doloroso per me e per coloro che dovranno convivere con me.          Vi auguro ogni bene

Resterò sempre in contatto con voi

Abbracci                                                               Janice

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Cara madrina

Spero che tutto vada bene.

Il motivo di queste poche righe è di farti gli auguri nel giorno di S.Valentino, sperando che ti siano graditi.

Voglio dirti che sono triste perché non ho mai ricevuto una tua lettera, scrivimene per lo meno una, perché io possa vedere l’interesse che nutri nei miei confronti.

Per favore che questa lettera non sia una in più nella tua collezione, non voglio che la interpreti male, l’unica cosa che voglio è che tu stia bene.

Voglio che tu saluti da parte mia tutta la tua famiglia, e se non è chiedere troppo, vorrei una foto tua e della tua famigli.

Io sto bene. Ti saluto con afffetto

 Aurelio Suero    

 Puerto Plata

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Cara Loredana,

Vorrei scusarmi per non averti scritto per molto tempo.

Dopo aver finito la scuola superiore nel 1996 la mia vita è diventata un po’ agitata e frustrante. Forse è per questo che ho lasciato perdere tante cose e abbiamo perso i contatti.

Sono dovuta maturare tanto negli ultimi tre anni e, credimi, non è stato facile. Il mio primo anno di università è stato una specie di lezione per me. Ho trovato tante difficoltà e fatto alcuni errori dei quali ho pagato le conseguenze nell’anno seguente.

Nel 1997 studiavo per un diploma di laurea in fisiologia e microbiologia. Mi ero iscritta a medicina, ma non sono stata accettata e quindi sono stata messa in un diploma di laurea. Ero molto infelice, non sapevo dove la mia vita stava andando. Ero ancora indecisa sulla carriera da seguire.

I miei genitori volevano che diventassi un medico, ma io non ero sicura che quello fosse ciò che volevo veramente. Trovavo i mie corsi molto noiosi, eccetto matematica e fisica che mi piacevano molto. Mi sono resa conto che forse una semplice laurea breve non era la cosa giusta per me.

Non mi potevo vedere a studiare ancora microbiologia e biochimica per i tre anni seguenti.

Ho preso in considerazione l’ipotesi di un corso in scienze sportive poiché ero molto interessata allo sport e al movimento muscolare.  Quest’idea si è infranta quando ho scoperto che avrei potuto fare questo corso solo a livello amatoriale partendo da un diploma di laurea ed inoltre solo pochissimi studenti provenienti dai diplomi sono accettati in questo corso.

Anche i miei genitori mi sconsigliarono di farlo perché pensavano che avrei dovuto inseguire una carriera più stabile.

Dopo l’esame di diploma nel 1997 tornai a casa ancora insoddisfatta della mia vita. Sentivo  che avevo sprecato un intero anno senza ottenere nulla di cui essere fiera, e mi trovavo con una serie di problemi di coscienza.

Ero veramente sotto pressione, dovevo decidere quello che volevo fare della mia vita. Alla fine decisi di tentare e provai ad iscrivermi ad ingegneria meccanica. Con mio grande sollievo sono stata accettata e questo è ciò che sto studiando ora, sebbene abbia un po’ modificato passando ad ingegneria elettromeccanica per ampliare il campo delle mie possibilità.

L’anno scorso non ho raggiunto grandi risultati, poiché la mia salute non era buonissima. Ero emozionalmente  e fisicamente instabile.

Il dipartimento di ingegneria mi ha dato la possibilità di tornare quest’anno e fino ad ora tutto va bene. Ingegneria è durissima, sono sempre al lavoro. Penso di aver trovato la mia strada ora.

Non mi vedo a fare nient’altro che ingegneria. Ingegneria meccanica è molto interessante ma impegnativa. Al momento sto seguendo sette corsi, tre dei quali li ho passati. Sto ancora studiando meccanica, matematica, ingegneria dei materiali meccanici ed elettrici, termodinamica e termofluidodinamica.

Ho passato disegno industriale, chimica e calcolo.

Credo che raggiungerò dei buoni risultati quest’anno e spero e prego di farcela ad essere un ingegnere un giorno.

Gioco anche a calcio adesso. Faccio parte della squadra femminile ULT. Questo è l’unico sport per cui abbia un po’ di tempo quest’anno e mi aiuta a tenermi in forma. Lavoro anche part-time in una gelateria per guadagnarmi un po’ di soldi; non è molto ma è meglio di niente. Sto cercando di risparmiare un po’ di soldi per comprarmi un computer.

Ne ho bisogno per i miei studi poiché non è sempre facile accedere a quelli del campus visto che c’è sempre una grande richiesta da parte degli studenti.

 

Non mi affanno più di tanto a comprarlo entro quest’anno visto che ne avrò bisogno solo dal prossimo anno in poi.

Ti riscriverò presto, dopo gli esami. Ti manderò qualche foto mia e della mia famiglia. Ti manderò anche una copia dei miei risultati accademici appena saranno disponibili, ma per questo probabilmente bisognerà aspettare metà dicembre poiché i risultati escono tardi.

Se vuoi scrivermi per favore fallo al mio indirizzo di casa; non sarò più alla residenza universitaria dal 27 novembre fino al 14 febbraio perché ci saranno tre mesi di vacanze estive e l’università sarà chiusa.

Che Dio ti benedica, spero di risentirti presto.

Con affetto                                                       Nkanyezi

 

 

Riceviamo da Dorinha delle notizie interessanti sulla festa di S.Giovanni e sugli altri cicli di festa che coinvolgono in prima persona gli abitanti del Nordeste.

 Bagnato dalle acque dell’Oceano Atlantico e sottoposto alla siccità il Nordeste del Brasile, una regione diversa dalle altre, vive così.

Approfondendo la cultura di questa regione si scopre l’esistenza di  “4 cicli di danza” che piacciono a tutti gli abitanti, dallo spazzino al professore dell’università.

Quando suonano i tamburi del maracatù, c’è una sola reazione: si capisce la bellezza dell’arte, dell’ispirazione, della sensibilità ed il corpo danza spontaneamente.

I cicli della danza del Nordeste sono:

1.     Ciclo del Carnevale

2.     Ciclo giugnino (S.Giovanni)

3.     Ciclo afro-brasiliano

4.     Ciclo natalino

Parliamo ora del ciclo giugnino che inizia ad aprile e termina il 6 luglio con la festa di S.Anna.

 Il giorno in cui si fa più festa è però quello di S.Giovanni. Nei mesi che precedono la festa i bambini, i giovani, gli adulti, gli anziani si esercitano per danzare la QUADRIGLIA, ballo danzato a coppie in una fila doppia , di origine francese ma riadattato da noi.

Altri balli sono: la CIRANDA che ricorda le onde del mare, il XAXADO (origina dal cangasso (?) del bandito che difendeva i più poveri anni fa nel sertao, zona arida del

Nordeste del Brasile), il COCO DI RUOTA, danza accompagnata da suoni fatti con la corteccia del cocco.

Oltre alle danze ci sono i cibi tipici della festa fatti con il granturco ancora tenero (c’è sempre il MAIS di mezzo!. n.d.r.) e tanti dolci e torte.

Impossibile descrivere cosa significa la festa di S.Giovanni perché fa parte della vita della regione, della fantasia di un popolo che soffre, che ama, che sa ridere e divertirsi davanti ad una semplice “FOGUEIRA” con il suo vestito nuovo fatto con la stoffa che costa di meno, ma a questa gente non importa niente e vuole vivere e dare vita alla sua cultura, al suo “folclore” e dire al mondo con il suo modo di essere che la fratellanza fra gli uomini ci può essere perché con questa festa ricchi e poveri stanno insieme e festeggiano insieme indipendentemente dalla loro condizione sociale..

Carissimi, ho cercato di dire qualcosa su questa festa così sentita dai nostri e vostri bambini, bambine e ragazze.

Un abbraccio                                     Dorinha

 

1 São João (S. Giovanni) è una festa popolare, a Recife è una delle ricorrenze più importanti dell’anno.

2 Cibi a base di farina di manioca, un tubero tipico del Brasile e di tutto il sud America

1 dal Giovedì Santo alla Domenica di Pasqua, sono vietate tutte le azioni che abbiano a che fare con il battere (tagliare la legna, sbattere i panni, dare scapaccioni ai bambini ecc.) perché ricordano il battere del martello sui chiodi  nella crocifissione di Cristo.